Picconato il muro delle quattro gare

Muro di Berlino

Overture di stagione più blasonata non potevamo aspettarcela, si parte con la Coppa Italia, e non è tutto, perché quest’anno, grazie alla caparbietà e all’impegno di CZERO6 e CLS in primis, e di MASTERMIND e CAM a seguire, si è stato picconato il muro delle 4 gare.
In estrema sintesi, si ricorda che la Coppa Italia si articola in due fasi. In una prima fase di sei gare, da disputare  in almeno due specialità diverse,  nelle singole gare, ciascuno accumula, secondo le regole di Coppa del Mondo,  i punti che si porta in dote nella finale.
I Comitati appenninici, fino all’anno scorso, nel loro complesso, si vedevano assegnate 4 gare della prima fase, mentre equo sarebbe stato averne sei da sparare, one shot, in un unico weekend.  Quest’anno, invece, grazie al costante martellamento dei suddetti Comitati, club ed enti promozionali, si è riusciti a far accettare, a chi di competenza, il principio che i Comitati Appenninici, nel loro insieme, costituiscono un’unica macro zona, estesa da nord a sud una cifra, per cui giustizia vuole che a tale macro zona vengano attribuite sei e non quattro gare della prima fase. Chi vive in Lombardia, in Veneto, in Piemonte, Liguria, Emilia- Romagna o Val d’Aosta, con lo stesso kilometraggio di un suddista si può fare le sei gare della prima fase, mentre il sudista con lo stesso kilometraggio potrebbe fare solo le quattro gare assegnate alla macro zona Centro Sud, poi, fatte le quattro gare abruzzesi, il sudista sarebbe costretto a migrare al Nord per 
completare il pacchetto delle sei gare della prima fase, una palese violazione della par condicio “distantiae”.
Ovviamente, causa la nota sfiga, per un rinvio di altra competizione con precedenza assoluta, la quinta e sesta gara in programma a Campo Felice hanno dovuto cedere il passo, giusta la nota regola dell’ “ubi major, minor cessat”.
L’occasione era troppo ghiotta per lasciarla cadere, e, tra l’altro, smarrendosi nelle nebbie del tempo tempo, la vera ragione dell’annullamento di gare 5 e 6, sarebbe rimasta occultata, e, quale unica spiegazione, sarebbe stata propinata l’inaffidabilità’ dei sudisti a mantener fede ai propri programmi. All’appalesarsi della disfatta, CZERO 6 e CLS prendevano in mano la situazione, facendosi autorizzare a trasferire a Roccaraso le gare di Campo Felice e a tramutare i due SG in due SL, causa impraticabilità temporanea della pista di SG a Roccaraso. 

Questa stazione abruzzese è ormai una garanzia per le gare, e grazie a PRO WOLF, si è dichiarata pronta all’esercizio della supplenza a tempo di record. Sicche’ gare 5 e 6, SG, sono diventate gare 1e 2, SL, in data 18/01/2025, ma non è finita, voci autorevoli sussurrano che, neve e meteo permettendo, si tenterà di ripristinare il programma originario che prevedeva due SG, per la felicità dei velocisti.

Gare di overture più blasonate delle sei in programma  non potevano esserci, si attendono ora altrettanto blasonate iscrizioni.
Ovviamente tra i big nostrani non mancheranno i Ballabio e i Reale, contendenti all’ultimo sangue che per ora, dopo le prime gare in dicembre al Tonale, stanno 2 a 2. Ballabio e Reale  declinati al plurale significano anche la legittima attesa delle due famiglie quantomeno al semi completo,  quindi anche Marco e Aldo per il clan Ballabio ed Emanuele e Pierandrea per la Royal family. Il romano CZERO6, peraltro organizzatore di 4 delle sei gare, schiererà una rappresentativa da far rabbrividire, Francesco Dimitri, Cristiano Orlandi, Jacopo Koch, Jan Luc Di Cicco, l’emergente Gianni Cerasa; Senigallia schiererà Giuliano Geli che è dato in forma strepitosa, per non dire di Matteo Corvatta, che forse è migrato alla corte del pigliatutto CZERO6 (si attendono smentite). Non staranno nell’ombra l’Amodio, il Del Re, mentre si aspettano conferme, non di presenza, ma di risultati, dagli emergenti Alessandro Longobardi del 2020, Luigi Di Tuoro, Riccardo Sanges e Sergio Mazza, questi ultimi due condussero al terzo posto lo s.c. Posillipo nel TROFEO ITALO KUHNE edizione 2024; da non tralasciare il riemergente ( si spera) Giuliano Cuomo.

Attesissimi i più nordici della nostra macro zona, o se si preferisce, i meno sudisti, vale a dire i toscanacci, che un tempo, quando il loro movimento master balbettava, erano assidui frequentatori degli altipiani abruzzesi per gareggiare. 
A capo della banda si dovrebbe schierare il Maggiorelli, allenatore di lungo corso, nonché atleta blasonato in perenne lotta con il nostro Ballabio, a seguire l’ottimo slalomista Lapucci, Il Baroni che a casa sua faceva sfracelli, Maltinti, il Del Tredici; infine il Panzani, che praticamente è diventato forte da Master. Dal CAE dovrebbe calare, per  avventarsi, come un predatore sulle vette dei podi, Luca Novi; sarà in pista anche La Zecca, che quando l’azzecca, nella su categoria, non ce n’è per nessuno. Dalla leonessa d’Italia, Brescia, dovrebbe arrivare il plurititolato Beppe Orlini, affezionato frequentatore degli altipiani abruzzesi, nonché attore protagonista nelle più importanti competizioni.
Botta finale: è data per certa la partecipazione di Friedel Raffeiner, già campione del mondo Master in SG. Raffeiner potrebbe esercitare forza attrattiva e convincere qualche altro sud-tirolese a discendere, con uguale baldanza, la valle dell’Adige, 
per venire al sud. Il riferimento  e’ all’avvocatissimo Flavio Moccia, bolzanino doc, pur se il suo cognome ci narra le origini familiari  afragolesi.
La categoria C, ovemai mancasse la naturalizzata trentina e protagonista assoluta, Francesca Laganà,  riproporrà’ la tenzone 

Vannucci VS Paoletta Capuano, che è data in forma olimpica; purtroppo mancherà l’infortunata avvocato romano, Virginia Garrafa, tale oggi solo per professione e non già per appartenenza, essendo approdata anch’ella alla corte CZERO6 ( si attendono smentite). Un’incognita è a rientrante MG Villari, che pare decisa a tutto dopo la cura Bellante, come del resto il Prof. Laura Giacomelli, sia per cura Bellante, sia per incognita, sia perché decisa a tutto e soprattutto perché potrà finalmente sfoggiare un’anca nuova di pacca ( è un modo di dire, non c’è alcuna allusione all’accattivante anatomia della Laurissima).
Se la venuta di Friedl Raffeiner è stata annunciata come “botta finale”, all’ultim’ora, poco prima che le rotative andassero in azione, perviene una notizia bomba, da considerarsi l’effetto collaterale dello sfondamento del muro delle quattro gare. E già, con sei gare, uno che fa il bottino, va in finale quasi con la certezza di andare a podio, ma non solo, si da’ anche il caso che il 18, non può tollerare che si ripeta “l’oltraggio” consumato ai suoi danni dal CZERO6. nella classifica a squadre. Lo Sci club 18, trainato da Valerio Romano, suo punto di riferimento a sud della linea Sigfrido e su imperio di Clemente Reale, scende in forze, pare con circa 20 atleti, per un finale regolamento di conti con il CZERO6 che qualche anno ebbe “l’impudenza” di aggiudicarsi a sorpresa il titolo a squadre in Coppa Italia Master. Carlo D’Amelio (della schiatta Rebecchini-Reale-D’Amelio), niente meno, Fabiano Rebecchini, confermato Emanuele Reale; fra le donne hanno garantito il loro tuffo al sud Marina Capretta e Silvia Carraro, che ha dismesso finalmente la sua andatura da trattore per accedere a quella della concorrente Lamborghini.

Oltre all’arrivo dei big, si attende anche una provvidenziale botta del fattore K, purtroppo il clima appenninico, ancora una volta, non si è smentito e ci ha mostrato il suo più classico volta faccia, con l’immancabile sciroccata dopo la neve caduta alla Vigilia di Natale e il freddo durato fino all’Epifania. Il fattore K non ha mai fatto difetto a MasterMind, non si vede perché proprio ora dovrebbe venir meno, quindi consiglio spassionato a tutti: lamine come rasoi, perché, come è noto, lo stato
fisico dell’acqua, quando la temperatura va sotto zero, è il ghiaccio.