TEMPO DI NEVE...MA NON DI MIGRARE

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Simone Cristicchi ed io con lui imploriamo: "Vorrei cantare come Biagio Antonacci, vorrei vestirmi come Biagio Antonacci, firmare autografi alle fan, riempire i palasport", PERO' LA VERITA' E' CHE IO VORREI SCRIVERE DI SCI COME EMILIO BUCCAFUSCA.

E Gia', io sono ancora qua! Ma dove eravamo rimasti?

Nell'ambiente non si era ancora spenta l'eco della finale dello scorso marzo - allorquando una pattuglia di sudisti, guidati da Andrea Ballabio ed Amedeo Reale, tenne testa al "settimo cavalleggeri", calato sugli altipiani abruzzesi da Valle d'Aosta, Cadore, Passo Monte Croce e Monte Croce Comelico. Da poco si era chiusa la stagione con le classiche abetonesi, che avevano visto irrompere nelle zone alte delle classifiche i rimontanti Massimo Ferraro e Alessandrino Falez ( non piu' Alessandrone da quando Puca lo ha convinto a cambiare il suo rapporto peso/ potenza); allegramente si stava andando nella emozionante dimora romana dell' ancora Alessandr.... one/ino, quando all'improvviso si profilo', ineluttabile, l'ennesima fuga di talenti (e questa volta drammaticamente scientifici e sportivi al tempo stesso) dall' Italia meridionale a beneficio del perfido Nord.

Forse per meschina ritorsione, ispirata dallo smacco subito sul campo, con una improvvida modifica regolamentare, che avrebbe precluso agli under 75 punti di partecipare a talune gare (tra cui le MasterMind guarda caso), si stava imponendo

l'esilio al nostro numero Uno, il Prof. Ballabio, accreditato, a seguito della doppietta sparata a marzo scorso, di 50 virgola un'inezia punti e quindi ben al di sotto della malefica barriera posta a 75,00. Il Nostro veniva colto dalla ferale notizia proprio nell'istante di poggiare il piede sull' italico suolo al rientro da una conferenza internazionale. Ironia tragica da Edipo Re: quello che voleva essere un innocente scherzo di festanti amici burloni, era invece una profezia da Cassandra! La farsa, all' improvviso, comincio' a mostrare il volto arcigno della tragedia: "o ver!? Ma allora Ballabio veramente deve emigrare al Nord!?" Si interrogò sgomento il popolo dei Master del Centro - Sud. E quel che peggio fu, e' che in tanti, con levantina ipocrisia, fingevano disperazione per il profilarsi di un drastico scadimento qualitativo della nostre competizioni, ma nel segreto del cuore, gongolavano per vedersi affrancati, finalmente, dai talvolta imbarazzanti confronti agonistici con il Prof.

Con una portentosa catena di solidarieta' di stampo diplomatico - gesuitico (Puca), giuridico - incazzoso

(Fiordiliso) e vittimistico - pietoso dello stesso Ballabio, a dire il vero, indegno della sua caratura accademica, si riusci' a sventare il pericolo.

I talenti, almeno per questa volta, per la gioia della nostra lungimirante classe politica, non devono migrare.

Invano si tento' perfino di andare su "Scherzi a parte", ma la tragicommedia non fu compresa dai responsabili del format e cosi' ci si dovette accontentare di replicare, in privato, fra gli artefici soltanto, le fasi salienti della burla/ verita' che possono cosi' riassumersi:

Ambientazione: in auto (lussuose BMW ALL TRACTION STATION WAGON di Massimo Ferraro e Jaguar XJ di Valerio Romano), in viaggio verso Roma, alla volta della pinacoteca Falez in Via del Governo Vecchio voto superlativo.

Scenografia: all'impronta e senza premeditazione di Fiordiliso voto 8.

Prima telefonata: da Fiordiliso a Ballabio voto 7.

Telefonata di riscontro: da Ballabio a Merolla voto 9.

Seconda telefonata da Merolla a Ballabio voto 10.

Suggerimenti dal back stage di Ferraro, Puca, Romano (via etere dalla propria auto) voto 7 e mezzo.

Epilogo: Ballabio con britannica autoironia voto 10 con lode.

Dopo di che l'estate scorreva pigra a detta dei Master-competitori, pero' uno ando' a fare sci d'acqua su un lago artificiale, chissa' perche'? Poi si venne a scoprire che il lago era proprio quello che sta' sotto alle Deux Alpes. Un altro strinse un' improvvisa fraterna amicizia con uno che ha casa a Bormio e si mise a fare su e giu' Roma - Milano - Bormio (tacendo la meta finale, lo Stelvio), quell' altro anche quest' anno, a settembre, fu aggredito dalla nostalgia per gli Intili Mani e volo' a Las Parvas, dove, guarda caso, incontro' quello di Roma-Milano-Bormio (Stelvio), anche lui afflitto da malesseri nostalgici, per cui, per non rattristarsi troppo a fare il viaggio da solo, si era fatto accompagnare da quello che lo va a prendere all'aeroporto di Milano e lo scorrazza per l' alta Val Tellina. Addirittura un autorevole abitue' di Cortina, a giugno, aveva fatto riaprire Ra Valles; pur di farsi una sgambatina sugli sci, contrabbando', alla moglie, che dello sci non ne vuole manco sentir parlare,questo suo irrefrenabile bisogno come romantico flash back nei loro tempi delle braccia perennemente allacciate! Vita da Master, che vita!

Pero' Insomma " siamo ancora qua" come canta Vasco.

Ed ora in ottobre, mentre agli altri gli prendono le paturnie da foglie morte, a noi ci viene un improbabile umore friccicarello, si annusa l' aria, si va in Abruzzo per sentirla pungere nelle narici almeno al mattino presto, si scrutano i cieli velati anche se si sta' ancora in spiaggia sotto casa e poi, all'improvviso, arriva l'attesa risposta all' inconfessata speranza: neve, neve come ai bei tempi di una volta, 40 cm a Neustift, un metro allo Stelvio, altrettanta su tutti i ghiacciai, si va..... , si' si va, e' tempo di neve, e' tempo di MasterMind.