RICOMINCIO DA 3PUNTO3

3punto3 solo troisi
La parafrasi del titolo dell’opera prima dell’indimenticabile Troisi scorre spontanea dalla penna di chi si accinge a scrivere della quadriglia di gare organizzate dal 3PUNTO3, valide per la Coppa Italia e targate anche gare 9,10, 11 e 12 del circuito MasterMind.
Una botta di caldo infernale ad inizio settimana aveva fatto pronosticare il peggio: niente allenamenti, ridimensionamento del teatro di gare dalla Canguro alla ormai “nauseante Pallottieri “, più che giustificati timori per la tenuta del fondo pista, perché, benché sparato, quando il caldo esplode alle nostre latitudini australi, non c’è additivo che tenga.
Mercoledì cambio di scenario, le temperature precipitavano, gli enti gestori degli impianti sparavano tutte le residue cartucce di neve programmata per ricostituire il provvidenziale zoccolo duro di neve, che, nella mala sorte di una stagione che ne è stata privata, ha tuttavia consentito di rendere agibili buona parte delle piste del comprensorio Alto Sangro; arrivava così l’inaspettata conferma di tutto il programma, compresi gli allenamenti del giorno prima, quelli più a rischio in quanto scadenzati immediatamente a valle della sparata di neve programmata, che crea enormi cumuli da spargere sapientemente perché sia reso sciabile quel gessoso ammasso nevoso. 
Il duo Del Castello-Colecchia, le persone fisiche cui sono riconducibili gli enti gestori degli impianti, avevano colto al volo l’opportunità del brusco calo delle temperature per ribaltare una situazione disperata e, a completare l’ennesimo miracolo di stagione, a questo punto entrava in scena la macchina organizzativa messa in campo dai fratelli Antonio ed Andrea Barulli, fondatori e trascinatori dello sci club organizzatore, il 3PUNTO3: si ripristinava, sia pur in versione dimezzata, l’originario teatro di gare che vedeva quale protagonista la Canguro, si reclutavano i maestri dell’omonimo sci club per la necessaria “lisciatura” in corso gare, si disegnavano tracciati inappuntabili, si stabiliva quella irrinunciabile sinergia con la giuria ed i cronometristi, senza la quale tutto l’esito dello sforzo organizzativo è destinato a naufragare e che invece garantisce velocità nell’esecuzione di tutte le operazioni concernenti l’elenco degli iscritti, gli ordini di partenza, la distribuzione pettorali, il rispetto di tutti gli orari, dalle partenze gare, alla pubblicazione dei nominativi degli squalificati, all’esame dei relativi reclami, e, per finire, alla redazione delle classifiche e, a seguire, finalmente le premiazioni. Tutto perfetto, senza sbavature.Ma il vero valore aggiunto, anche rispetto alle organizzazioni nordiste, il 3PUNTO3 lo ha espresso nella calorosa e simpaticissima accoglienza, che ha fatto meritare il titolo di questo pezzo, a voler significare che anche nel nostro profondo Sud bisogna RICOMINCIARE DA TRE, dal numero, che nella numerologia simboleggia la perfezione,  nel senso che, in qualsiasi settore, bisogna fare affidamento sulla forza delle professionalità in luogo dell’appello a qualche santo protettore.
Redazione ordini di partenze e distribuzioni pettorali nella sontuosa sala del Consiglio Comunale di Roccaraso, happy hour per lenire la noia delle inevitabili attese, sorteggi di premi notevoli offerti dagli sponsor; in verità più che di sorteggio si è trattato di una distribuzione a sorteggio, perché il numero dei premi quasi superava il numero dei presenti, sicche’ quasi tutti hanno lasciato l’aula Consiliare con un prezioso ricordo. Nel dopo gare bevande e supporti calorici offerti a gogo’, video delle gare gratuiti per tutti e, botta finale, nell’attesa dell’ ultima premiazione,  buffet all’aperto con “spasa “ pantagruelica di prodotti gastronomici campani. Tuttavia, nonostante lo stupore per tutto ciò, il tocco di classe veramente impagabile, è stata l’area riservata ai concorrenti per un confortevolissimo parcheggio gratuito a bordo impianto di risalita; solo chi gira mezzo mondo per gare Master può apprezzare  questa squisita sensibilità nell’accoglienza dei concorrenti, nel rigoroso rispetto del principio “competitors for first”. Il tocco magico lo ha poi offerto il nostro astro dispensatore di luce, che accompagnato da giuste temperature, è stato l’indiscusso protagonista, senza alcuna ombra di nubi, in questa memorabile due giorni.
Gli apprezzamenti più lusinghieri vanno lasciati ai social, notoriamente spietati nei giudizi sulle umane imprese e invece entusiastici in questa occasione, ne riporto solo uno, autorevolissimo, espresso da Cristiano Orlandi, uno dei concorrenti più qualificati: ”Bellissime gare con tanti concorrenti, piste e tracciati  che hanno consentito di misurarsi ad armi pari. Buffet ottimi e premi generosi. Bravi Antonio e tutto il 3.3 ci avete coccolato, siete grandi, bravi MM sempre al TOP, bravi gli amici Toscani e dei Comitati più lontani. Viva i Master ed i Giovani Senior numerosi e di livello. Bellissima 2 giorni. Grazie e VIVA i MASTER”
Riallacciandomi alle parole di Cristiano, cedo alla tentazione di esprimere, a nome di tutti i promotori MasterMind, un innocente quanto giustificabile autocompiacimento per la massiccia partecipazione di fortissimi giovani/senior, l’aggregazione di questa categoria alle gare Master è stata voluta ed introdotta, prima di tutti gli altri, da MasterMind ed è stata recepita poi a livello nazionale; questo è un nostro vanto che permette a validissimi atleti, che in passato erano costretti ad abbandonare in quanto tutto l’interesse dei club è rivolto ai più giovani, di continuare a gareggiare, sia per pura passione agonistica, sia in vista del test di ammissione ai corsi di Maestro e sia in vista dell’inevitabile approdo alla categoria Master, perché non dimentichiamo che i giovani di oggi sono i MASTER di domani.
Che parlino ora le classifiche
 
GARE 9 e 10
Quattro apri-pista, a sorpresa, ma solo come apri-pista B, tra le ovazioni dei partenti, riappariva Marco Ballabio, deviatosi da anni verso il golf e grazie proprio alle mire sul campionato mondiale golf-sci, riapprodato al cancelletto per un assaggio di pali e che assaggio! Spiccava due dignitosissimi tempi che molti concorrenti avrebbero agognato come propri.

MASTER D 
Restando immutato l’ordine dei fattori, a maggior ragione, il risultato non cambia. Prima due volte Giulia Mancini dello S.C. Napoli, la quale, con due acuti (52.73 e 52.29) dall’alto del 1984, suo anno di nascita, teneva a debita distanza la Posillipina Paola Capuano, autrice, dal basso del suo anno di nascita collocato circa tre decenni prima di quello della Mancini, di  55.91 e 56.02, onorevolissimi, se si considera che Paoletta, quanto ad anzianità agonistica è una neonata; terza Alessandra Andreini, detta Danda, dello Ski Team Firenze (57.66 e 56.64), di poco meno giovane della Capuano quanto ad anno di nascita, ma ben più longeva quanto a vita agonistica. Quarta in gara nove (1.01.52) Silvia Rossato dello SC MARZOTTO, scalata poi al quinto posto (1.00.61) in gara 10; quinta in gara 9 la sempre sorridente saina Mara Beraha (1.01.63), che in gara 10 diveniva esultante per: 1) aver scavalcato la Rossato; 2) essere scesa, per la prima volta sulla Pallottieri, sotto il muro dell’ 1.00.00; 3) ed infine aver provato finalmente la seduttiva carezza del palo sulle braccia. Absit iniuria verbis, è la stessa Mara che lo ha confessato!

MASTER C
Un adrenalico Ballabio, stavolta Andrea, del SAI Napoli, calava la prima coppia di assi di 46.66 e 49.58, gelando il friulano Fulvio De Monte dell’ SS Fornese fermo a 47.20 e surgelando nell’ordine il suo ricorrente rivale Giuliano Geli del Senigallia, V. G. Locatelli del Marzotto e l’altro friulano del Cimenti SCI, Giancarlo Veritti, tutti e tre appena al di sopra della linea del 48.00.00 ed esattamente e rispettivamente 48.16; 48.17; 48.36; ma che è la Coppa del Mondo?
L’appellativo adrenalico attribuito a Ballabio esige un chiarimento. Un nottambulo, alle 03 e 15 del 21/02, vigilia di gara, è proprio il caso di dirlo, passando davanti al garage di casa Ballabio a Rivisondoli, restava impietrito notando, all’interno dell’autorimessa una figura umana ricurva sul tavolaccio delle scioline; essendo un ex agonista e conoscendo la meticolosità del Ballabio, ritenne che quel folle, avendo avuto notte tempo un ripensamento, stesse grattando tutto e ripreparano i suoi sci per la gara delle 8.45; niente di più falso, in realtà, Andrea, oltre a vincere, vuole essere anche marito perfetto e dunque aveva onorato a Napoli, ben oltre il fatidico taglio della torta a mezzanotte, il compleanno della moglie Alessandra, per partire poi alla volta di Rivisondoli, ove giunto, si era dedicato alla preparazione notturna degli sci. Risultato: manco tre ore di sonno nella notte prima delle gare. In gara 10, come detto, secondo asso di Ballabio (49.58) e, lieta sorpresa, stavolta balzava al secondo posto, con un desiderabile 51.03, il Maestro Laziale Alessandro Falez, che precedeva dell’inezia di dodici centesimi Giancarlo Veritti, di diciannove centesimi Giuliano Geli e di più corposi 49 centesimi la sua bestia nera Valerio Giuseppe Locatelli 

MASTER B
In gara 9, Matteo Corvatta del Senigallia (46.97) precedeva di 79 centesimi il Maestro Laziale Cristiano Orlandi, il quale però, al Corvatta, restituiva, in gara 10, centesimi undici dei 79 ricevuti, mentre terzo, in entrambe le gare, per i due battiti di ciglia di 22 e 11 centesimi, figurava il porta colori del CZERO6, Gianluca Di Cicco, che da peso piuma, pagava dazio ai due medio-massimi di cui sopra. Quarto in gara 9 un sempre ai vertici Giorgio Ferri del CZERO6 (48.68), seguito dal coequiper Jacopo Koch, alquanto insoddisfatto del suo 49.38, ignaro forse di essersi lasciato dietro il ben più titolato Mauro Lapucci. Infatti in gara 10 Mauro Lapucci del Marzocco, con 49.21, scavalcava sia Koch, sia Ferri, il quale risultava quinto con 50.17

MASTER A
In entrambe le gare immutate le prime cinque posizioni, da notare che il missile (47.64 e 46.96 rispettivamente) Andrea Acquaroni del ben tornato S.C. Eur calava pure lui la prima coppia di assi. Alle sue spalle erano costretti ad arrendersi alla furia Acquaroni, l’Aquilotto del Senigallia, al secolo Massimo Della Rocca (rispettivi 48.07 e 49.00), il sedicente taglia media Francesco Dimitri (il giubbino giallo lo vuole taglia media per fare il fighetto anche se con le spalle che si ritrova, lo farebbe a pezzi alla prima mossa), Francesco del Viterbo 97, stava dietro a Della Rocca per soli rispettivi 26 e 21 centisemi, mentre un po’ attardati risultavano, ma con decoro, considerati i trascorsi agonistici di coloro che li precedevano, il Posillipino Matteo Menduni (52.00 e 51.80) e Riccardo Sanges del Freeski (52.59 e 52.86)

 
GARE 11 e 12

MASTER D
Bellissima quanto incertissima lotta tra le quote rosa che si sovvertivano a vicenda sia sul podio che nelle posizioni di rincalzo, uniche a confermarsi rispettivamente nelle rispettive posizioni di seconda e quarta in entrambe le gare, l’avvocatessa romana Virginia Maria  Garraffa (49.18 e 48.91) e Federica Marzoli dell’ALISKI RACING (51.54 e 51.39); in gara 11 era Giulia Mancini dello SC Napoli a prevalere sul nutrito lotto di concorrenti con il suo notevole 48.88, la napoletana però calava di rendimento in gara 12 (49.77) cedendo ben due posizioni;  Sabrina Fanfani infatti, con il notevole 48.01, si accomodava sul primo gradino del podio in gara 12; il quinto posto, in gara 11, andava a beneficio di Lucia Pucci (Avvocati Romani con 54.99) e, in gara 12, unica napoletana nelle top five, andava a beneficio di Paoletta Capuano (Sci Club Posillipo), la quale si svegliava dal torpore di gara 11 con un balzo di circa sette secondi (51.42 contro 58.04).

MASTER C
Il deadrinilizzato, si fa per dire, Andrea Ballabio (SAI Napoli) calava un’altra coppia d’assi e andava a poker fermando i cronometri rispettivamente nelle due gare su 46.66 e 46.83, ma non bastava, pur avendo il giorno prima abbattuto il muro dei 20 punti FISI, Andrea riusciva a ritoccare ulteriormente verso il basso la media del proprio punteggio, fissandolo intorno a 18, centesimi più centesimi meno, 18,20 per l’esattezza.
Alle spalle del portacolori del SAI, in gara 11, con un ottimo 47.20 seguivano  Fulvio De Monte (SS FORNESE) Giuliano Geli del Senigallia (48.16), che stava davanti a V.G. Locatelli del Marzotto per un solo centesimo, mentre Giancarlo Veritti del Cimenti sci era diviso da Locatelli da appena 19 centesimi.

MASTER B
In gara 11 si assisteva alla lotta fra la precisione tecnica e la continuità di azione di Cristiano Orlandi (Maestri Laziali) e l’indisciplinata ricerca antiestetica quanto redditizia della scorrevolezza di Giorgio Ferri ( CZERO6), prevaleva il primo con il suo 44.62 contro il 45.82 di Giorgione e mentre Cristiano sciava con elegante continuità da sopra a sotto, quello che ha combinato Ferri dalla lunga in giù ha lasciato tutti a bocca aperta: sci larghi con posizione un po’ seduta a mimare una slitta sovietica, ma, in compenso, tanta, tanta, ma tanta scorrevolezza da fargli recuperare, probabilmente, anche sullo stesso Orlandi. Coppia di donne ad appannaggio del peso piuma Gianluca Di Cicco ( Gianluca non te la tirare, le due donne ti competono solo perché a quelli che si appropriano del primo gradino del podio compete la coppia di assi), autore di due terzi posti, sciando un po’ alla Orlandi quanto a ricerca della precisione tecnica e un po’ alla Ferri quanto a mollargliela tutta, i suoi tempi? 45.91 in gara 11 e ben 45.28 in gara 12. Quarto in gara 11 con 46.37 un resiliente Mauro Lapucci del Marzocco Firenze, il quale, in gara 12, si ricordava finalmente di essere stato un grande, stampando un 44.61 che lo collocava subito alle spalle del primo, ancora Cristiano Orlandi, che con 44.46, pur con qualche sbavatura, si migliorava a dimostrazione che, quando si ricerca il limite, l’imperfezione non solo ci può stare, ma ci deve stare, sennò vuol dire che non sei al limite.
Ultimo Della top five in gara 11 risultava Giulio Nuti del C.A.I. Roma con un ragguardevole 46.89, che si migliorava in gara 12 con 46.32 e guadagnava  la quarta piazza, mentre faceva il suo ingresso nella top five Jacopo Koch accreditato di 46.38; era intanto sparito Ferri per eccesso di foga dalla lunga in giù.

MASTER A
Altro poker d’assi lo realizzava Andrea Acquaroni (EUR) stampando in gara 11 un incredibile 43.88, che teneva a distanza Francesco Dimitri (Viterbo 97), autore di un 47.21; in gara 12, Acquaroni si moderava sfoderando  un più umano 44.46, che gli assicurava, come detto, la seconda coppia di assi, ai danni di un incazzato Francesco Dimitri, il quale, pur calando della bellezza di un secondo e sette centesimi il proprio tempo, doveva arrendersi e stare dietro al vincente Acquaroni. La terza e quarta piazza nelle due gare di giornata se le scambiavano Dario Spanu (ALISKI RACING) con 48.07 in gara 11 e 47.61 in gara 12 e l’ex centauro Carlo Langella autore di 48.11 in gara 11 e di un buon 47.16 in gara 12. La quinta piazza andava,  in gara 11 a Nicola del Principe del Campo Felice ( 48.90) mentre in gara 12 se la cuccava Sergio Amodio dell’ISKI 360 ITALIAN SKI che scavalcava Del Principe, fermando il cronometro sul 48.48.


CLASSIFICHE SPECIALI DOPO GARA 12
Da ricordare che i premi di queste speciali classifiche non sono cumulabili e che per il gioco del raddoppio all’ultima gara, nelle classifiche OVER, ci sono ancora 300 punti teorici da aggiungere al proprio punteggio attuale, quindi, anche chi arriva a gara 14 distanziato di 299 punti dal primo, ha dalla sua parte,  per vincere, la somma scientia, la MATEMATICA
Precedenza all’up grade, la più significativa, perché,  in barba a Decoubertin, MasterMind afferma che l’ importante non è partecipare, ma l’importante è migliorarsi.

UPGRADE CATEGORIE  C
Lotta al centesimo di punto, circoscritta tra Rino Barbato (-28,69) e Carlo Maria Conti (-27,61); il terzo, Massimo Ferraro, che vanta un punteggio di lista base di 60,77 punti, allo stato attuale, per vincere, dovrebbe fare un colpaccio da -29, che lo collocherebbe l’anno prossimo a punti 31 di lista base, impresa alquanto difficile.

UPGRADE CATEGORIE  B
Raffaele Fiocca sembra proiettato verso una vittoria a mani basse con il suo attuale -120,80; i tre a lui più vicini, Gabriele Imparato (- 69,20), Valerio Romano Jr (-45,21) e Giovanni Pediconi ( - 32,15), a meno della gara della vita il 7 marzo, difficilmente lo possono impensierire.

UPGRADE CATEGORIE  A
La new entry in MasterMind, Cesare Naldi appare fuori portata per Carlo Langella e Sergio Amodio, distanziati da Cesare di oltre 100 punti, c’è un però, pero’ e cioè che Cesare rischia di imbattersi nel dilemma della scelta fra up grade e over 200 punti F.I.S.I., se opta per l’over 200, lascia campo libero agli altri due  (Langella -13,28 e Amodio - 13,77) di scannarsi come meglio credono il giorno della finale.

OVER 150 C
Primo, allo stato attuale, è Romolo Parenti che viaggia a 240 punti, conquistati con regolarità, per cui si presume che ce la possa fare a reggere il primato fino in fondo, anche se è tallonato dall’immancabile Sergio Pizzi che sta sotto di appena 40 punti; l’altro immancabile, ma che ultimamente sta facendo qualche assenza di troppo, è Stefano Simonetti a 72 punti dal primo.

OVER 150 B
Giovanni Pediconi svetta su tutti con 240 punti e un’invidiabile costanza di presenze e rendimento, è lanciato dunque verso la vittoria, a meno che i suoi più prossimi inseguitori, Gabriele Imparato (154 punti) e Valerio Romano Jr, non scassino la trappola di Tucidite nella quale sono finiti, si coalizzino e lo facciano fuori.

OVER 200 A
È l’amletico Cesare Naldi, per il dilemma che presto lo dilanierà, a risultare imprendibile dall’alto dei suoi 305 punti. Ma per quale Coppa opterà? Over 200 oppure Up Grade?


CLASSIFICHE PER SOTTOCATEGORIA DOPO GARA 12

D9 e D8 - Due donne sole al comando, rispettivamente nelle persone di Michaela Falco (100 punti) e Wiki de Dalmases, pure lei a quota 100
D7 - Paoletta Capuano con i suoi mille punti è fuori portata per Danda Andreini
D5 - Silvia Rossato conduce con 320 punti davanti a Sabrina Fanfani, che con due sole gare e due centri segue con 200 punti; terza, a quota 160, si trova Lucia Pucci. Ben difficilmente questa classifica muterà dopo la finale, visto che le tre, provenienti da Comitati lontani, hanno partecipato solo alla Coppa Italia ed è improbabile che ritornino a Roccaraso per le finali.
D4 - La grintosissima Francesca Vannucci con 700 punti si fa un baffo di chi la insegue e vola verso vittoria certa. Lotta aperta all’ultimo punto fra le due inseguitrici, Marina Di Loreto (240) e Virginia Garraffa (200).
D3 - Lo stesso discorso della Vannucci vale per la felice sorridente Mara dal cognome impronunciabile se non da lei, per ora a punti 900; Livia Mariano, con soli tre risultati all’attivo, resta a 260 punti.
D2 - Giulia Mancini in testa e Giuseppina Franchi che la insegue, o fanno centro o non gareggiano proprio; Giulia ha 400 punti con 4 vittorie e Giuseppina ne ha 200 con due vittorie.
D1 - Con immenso piacere va salutato il primo posto sicuro per Sabrina Donati, new entry in MasterMind, la quale in gara ha sfoderato una grinta insospettabile; impossibile il recupero per Federica Marzoli ferma a 200 punti e per Francesca Caruso ancora più distante ( punti 180).

C11- Il toscano Renzo Cortesi ha fatto l’enplain nel quartetto di gare di Coppa Italia e meriterebbe qualche antagonista capace di impensierirlo.
C10 - Il Campione italiano di slalom 2019 viaggia a 1000, punteggio pieno; non ancora tagliato fuori dalla matematica, lo insegue come un segugio Sergio Pizzi, attardato invece e tagliato fuori anche dalla matematica, Nino Rajola che ha raggranellato 420 punti con sole sei presenze.
C9 - Giuseppe Fiordiliso con 920 punti è fuori dalla portata dei suoi inseguitori, Stefano Simonetti fermo a 580 punti e Lamberto Chiani, che ha gareggiato molto bene, ma solo nelle quattro gare di Coppa Italia e quindi sta quota 400.
C8 - In questa categoria vincerà’ Enrico Toti, cioè quello che fra i due in lizza per la vittoria, Valerio Romano (600 punti) e Lucio Lamberti (430 punti) lancerà la stampella al di là del traguardo; sono infatti entrambi intenti a smaltire i postumi di incidenti, per fortuna non gravi. Maurizio Paris potrebbe matematicamente scavalcare entrambi, se aggiungesse i 300 punti della finale si suoi attuali 430 punti, ma ci sarà ?
C7 - E di che parliamo, in categoria c’è l’asso piglia tutto, Andrea Ballabio, che dopo gara 4 ha stampato tutti 100 ed ora sta a quota 960, imprendibile da Geli che sta a 640 punti e, a maggior ragione, da Massimo Ferraro che di punti ne ha rastrellati 530.

B6 - Gaetano Ferraro, secondo a 700 punti, deve fare appello a tutta la sua voglia di vincere, ma anche sperare in una buona stella per rimontare sul primo, Giulio Nuti, che, con otto presenze si è portato a casa 800 punti e quindi ha alla sua portata il tetto massimo raggiungibile di 1100 punti, con la somma dei migliori 10 risultati.
B5 - Non bisogna lasciarsi ingannare da quanto riportato dalla tabella, perché all’ottimo Cristiano Orlandi risultano accreditati 920 punti, mentre al suo inseguitore Giorgio Ferri ne sono accreditati 690, il che farebbe apparire Orlandi rimontabile da Ferri, tuttavia, tenendo conto che i risultati utili sono massimo dieci e che il primo posto in finale vale 200 punti, Cristiano, se vince le due gare del 7 marzo, può andare a quota 1070, mentre Giorgio Ferri, che segue a 640 punti, per via degli scarti ha un tetto massimo raggiungibile di 840 punti. Gianluca Di Cicco segue a 600 punti, ma, per il gioco degli scarti, può aspirare alla remontada su Ferri.
B4 - Matteo Corvatta, analogamente a Cristiano Orlandi, vanta già 900 punti, ma su 9 risultati da 100 cento punti ciascuno, per cui, se vince la finale, deve per forza scartare un risultato e tenersi i 200 punti della finale, assommando così il massimo di 1100 punti che si possono raggiungere. Giovanni Pediconi segue Corvatta con 625 punti teorici, ma pur vincendo le due ultime gare non potrebbe mai andare oltre quota 853; Adolfo Aloschi, attualmente terzo a 560 punti, ha le carte per rimontare Pediconi.

A3 - Testa a testa, in conformità all’andamento di tutta la stagione, fra L’aquilotto e Francesco Dimitri, apparentemente divisi da 80 a favore di Dimitri (880 a 800), ma in realtà Dimitri ha un tetto massimo teorico di 1060 punti, mentre il tetto massimo di Della Rocca e di 1080 punti; il sette marzo se pareggiano 1-1 ancora una volta, la vittoria andrà a chi fa centro nll’ultima gara. A Riccardo Sanges non resta che “accontentarsi” del terzo gradino del podio, avendo posto il suo tetto massimo a 700 punti, deve venire però alla finale perché Cesare Naldi, ora distanziato di 176 punti, per rimontarlo, ha la matematica dalla sua parte.
A2 - Identica alla categoria A3 la situazione determinatasi in A2 fra Sergio Amodio e Carlo Langella, apparentemente Sergio Amodio (860 punti) sta davanti a Langella (820 punti), ma entrambi si giocano la partita il 7 marzo, avendo entrambi un tetto massimo raggiungibile di 1040 punti e se le cose vanno come sono andate fino ad oggi, entrambi devono puntare a vincere gara 14.
A1 - Si attende l’esito della finale: Nicola Del Principe, che conduce con 400 punti, può essere scavalcato dal secondo, Matteo Garofani (punti 200), il quale, a sua volta, può essere scavalcato da Alexander Beever che insegue a 160 punti.

TROFEO ITALO KUHNE A  SQUADRE DOPO GARA 12
Il SAI NAPOLI, con 10561 punti, è ormai già vincitore anche di questa edizione e sta pure diventando noioso; il CZERO6 sta saldamente secondo e nessuno lo può più scalzare dalla seconda piazza; l’unica incertezza sta su quale club andrà ad occupare la terza piazza che sarà contesa fino all’ultima gara fra il Posillipo (punti 7507) e il Senigallia che lo tallona con 7202 punti.

Archiviata l’entusiasmante Coppa Italia, molte classifiche sono tuttora aperte, le remontada in zona Cesarini, grazie anche al raddoppio ad appannaggio di chi vince in gara 14, sono all’ordine del giorno, ci diamo quindi appuntamento il 7 marzo per la finale organizzata, anche quest’anno, dallo 0,40 e intitolata ad Emilio Buccafusca, appassionato pioniere dello sport bianco, assiduo pendolare su quello sbuffante treno, che alle ore 0,40 appunto, trasportava  a Roccaraso gli sciatori napoletani.