Napoli-Roma 2a2

Roma Napoli 2-2
“Sulle nevi” di Roccaraso, si è concluso l’anomalo DERBY Napoli-Roma, anomalo perché non di calcio, stranamente, ma di sci, un DERBY organizzativo, che ha visto contrapposti il partenopeo S.C. VESUVIO presieduto da Stefano, di nome e, per ironia della sorte, di cognome Romano ed il Capitolino CZERO6 guidato da Gianni, di nome e di cognome Cerasa, che per super ironia della sorte, in napoletano "vor di’ ciliegia".
Già da questi intrecci semantici si poteva intuire il clima di simpatica sinergia competitiva che regnava, ben lungi dalle lotte armate che abitualmente si consumano al di fuori degli stadi, quando si affrontano le tifoserie delle Capitali dei due maggiori Stati pre-unitari. Di Genny, “a carogna”, neppure la controfigura e di sparato, per nostra fortuna e per la salvezza di tutti, si annoverava soltanto il manto nevoso, di ineguagliabile qualità per gare di sci e di miracolosa preparazione in una stagione, ahi noi, avarissima della bianca materia prima. Questa la ragione della disputa di ben 4 gare MasterMind in due giorni di fila a Roccaraso; la penuria di neve, dopo aver sentenziato l’annullamento ad Ovindoli  di gare 3 e 4, ha fatto traslocare a Roccaraso gare 7 e 8, derubricate a 5 e 6, perché analogo trasloco non fu possibile l’altro fine settimana scorsa allo S.C. Senigallia.
Il DERBY, dunque, si è chiuso in pareggio, una coppia di gare per ciascun club organizzatore, stessa centuria di concorrenti per ciascuna delle quattro gare, stessa pista, la Pallottieri di sinistra, stessa ineccepibile preparazione, stessa puntualità, perfino il supporto calorico pre premiazione presentava straordinarie analogie, materializzatesi nelle gigantesche teglie, colme di ordinatissimi quadratini di pizzette presentate nelle più svariate declinazioni possibili, solo il tempo atmosferico è risultato diverso: soleggiato, come la norma vuole, per Napoli, coperto invece per Roma, anzi, per Roma, coperto con nevischio, che ad un tratto è diventato nevicata vera, ma solo per pochi minuti, giusto il tempo per farci prega’  “prestace er ponentino, più frescarello che c’hai.....Roma nun fa la stupida se l’hai...”; al contrario, a dispetto del tempo, stesso festoso entusiasmo alle premiazioni con sfavillio di giallo MasterMind a rubare la scena, ma non il clima di amicizia vera fra i diversi gruppi di concorrenti provenienti dalle varie regioni del centro-sud, che, nella formula MasterMind, hanno scoperto un imprevisto potenziatore di relazioni amicali.
Botta finale, stesso servizio video, cavallerescamente intermediato da MasterMind con FONTEL a favore degli amici romani e magistralmente curato da Andrea Veneziani. Notare che Andrea, convocato in extremis, si è dimostrato perfettamente all’altezza della situazione, grazie anche all’abile guida di zio Cesare, nostro web master, che, di venerdì, allenamenti in corso, ha fatto allenare il nipote alle riprese, inconsuete per un giovane professionista. Provare per credere, guardatevi i montaggi e gustateveli. 
Il tempo Czero6Se il tempo atmosferico – clemente per Napoli/intemperato per Roma – attribuiva un risicato e fortunoso vantaggio al club Partenopeo, non c’è alcun dubbio che il giornale “Il Tempo”, grazie ad un professionale ufficio stampa, voluto dall’onnipresente Gianni Cerasa, riportasse in equilibrio l’ago della bilancia dell’ideale competizione organizzativa, perché la copertura mediatica che ne risultava per l’evento è da giudicare realmente eccezionale (clicca qui).
Ad onor di cronaca non può passare sotto silenzio un piacevole imprevisto che prelude, si spera, ad un clamoroso rientro. 
A gare 5 e 6 mancava un apripista qualificato, senza il quale le competizioni non si sarebbero potute disputare. Lanciato l’sos, nessuna risposta; autorevoli promotori MasterMind, pur di soccorrere gli organizzatori del CZERO6, facevano pressioni su un riluttante Francesco Acquaviva, che si dichiarava indisponibile, dato che da circa due anni, cioè dallo spettacolare incidente che lo vide vittima nella tappa roccolana di Coppa Italia 2018, non vedeva una porta di gigante. Notte tempo, forse rimuginando sulle incessanti pressioni degli amici o forse sognando la gara in cui, prima dell’incidente, le aveva date niente meno che a Sua Maestà Reale Emanuele, Francesco ritrattava e, a sorpresa, si presentava al cancelletto in modalità gara, pur dovendo fare solo da apripista. Risultato, spiccava due dei migliori tempi in assoluto, sciando alla grande, in invidiabile eleganza tecnica; si vede che sciando in questi due anni  solo con sua figlia, giovane maestra, ha colto quelle rifiniture tecniche che, in precedenza, affidandosi troppo alla sua proverbiale irruenza, finiva per trascurare. Ora è vivamente atteso in gara, ma in modalità apripista, sennò so guai per tutti.
Che ora parlino finalmente le classifiche

GARE 3 e 4

MASTER D
In gara 3 Paoletta Capuano del Posillipo non aveva difficoltà, con il suo rispettabile 55.60, a tenere a bada la sorprendentemente grintosissima Sabrina Donati di Oggi È Così...( 1.09.69), Giuseppina Franchi dell’ospitante S.C. Vesuvio con 1.14.86 finiva terza. In gara 4 Francesca Vannucci, del Posillipo, incappata in un’improvvida squalifica in gara 3, con la grinta che non le difetta e la voglia di riscatto che si ritrovava, non mancava di balzare, con il suo notevole 54.62, sul primo gradino del podio lasciandosi alle spalle la sbalordita Capuano (1.04.51), mentre Giuseppina Franchi si confermava terza con 1.14.86.
 
MASTER C
Solfi GeliQui va svelato il mistero del mandato a vincere, che, a voler dare ascolto a maliziose insinuazioni, Clemente Reale, dal letto di ospedale per il recente infortunio, avrebbe conferito a Giuliano Geli per battere il suo rivale di sempre, il Prof. Andrea Ballabio. L’illecito avrebbe l’aggravante del compenso pagato da Clemente a Geli e cioè il versamento della contribuzione volontaria a favore di MasterMind per diventare promotore; la malvagità è credibile, data l’arcinota parsimonia del Geli e la forza probatoria della foto, che ritrae il medesimo Geli, gongolante, nel preciso momento in cui avviene l’incasso della sua contribuzione “volontaria” a MasterMind.
Sta di fatto che in gara 3 il podio veniva  occupato nel modo seguente: primo gradino Giuliano Geli del Sinigallia con 48.34, secondo gradino Andrea Ballabio (SAI Napoli), che risultava bruciato sul traguardo da Geli per soli otto centesimi, terzo gradino il rientrante dalle Olimpiadi Master, Alessandro Falez dei Maestri Laziali con 49.63. In gara quattro si confermavano primo Geli con 49.25, secondo Ballabio con 49.74 e, a lieta sorpresa, terzo il finalmente redivivo, dopo le sofferte pene lombari, Cesare Veneziani del One Race con 50.51. Comunque sia a Clemente Reale vanno i più sportivi auguri di pronta guarigione anche da Andrea Ballabio, che, a guarigione completa,  lo aspetta al cancelletto per consumare di persona la propria vendetta.

MASTER B
Gare 3 e 4 presentavano podi gemelli, con la classe non è acqua, alias Emanuele Reale del 18 (rispettivamente 45.22 e 45.79) sul  primo gradino; Matteo Corvatta del Senigallia sul secondo gradino con i rispettivi tempi di 45.73 e 46.24 e sul terzo gradino Cristiano Orlandi dei Maestri Laziali con 46.41 e 47.15; i podi di questa categoria erano pronosticabili,  anche se Matteo Corvatta contrastava fino all’ultimo il Reale, dovendosi però arrestare a 51 centesimi dalla vittoria in gara tre e a 45 centesimi in gara 4; Cristiano Orlandi, cui la classe non difetta, risultava invece un po’ più attardato in entrambe le gare.

MASTER A
Nelle gare 3 e 4, “l’Aquilotto” del Senigallia ( 7.22 e 48.37 rispettivamente) e Francesco Dimitri del Viterbo 97 (47.74 e 47.63) si scambiavano i primi due gradini del podio, mentre in gara 3, a sorpresa, balzava al terzo posto, l’alfiere dell’ISKI 360..., Sergio Amodio con il ragguardevole 48.56; in gara 4 Amodio, forse ubriacato dal risultato di gara 3, o forse osando troppo, lasciava sguarnita la terza piazza, che andava ad appannaggio di Matteo Garofani (Maestri Laziali), autore di un buon 49.94.
In questa categoria va sottolineata la prestazione in gara 4 di Francesco Dimitri, unico a migliorare, sia pure dell’inezia di 9 centesimi,  il tempo di gara 3, laddove tutti gli altri peggioravano, avendo tirato l’ala per la fatica accumulata in gara 3.

GARE 5 e 6
 
MASTER D
C’è poco spazio per l’immaginazione, i due podi si presentavano identici con Francesca Vannucci, del Posillipo, prima,autrice di un ottimo 55.50 ampiamente sufficiente a tenere a distanza la compagna di squadra Paola Capuano ferma a 59.34, che, a sua volta, si lasciava alle spalle Mara Berha del SAI Napoli, che staccava il tempo di 1.06.14. In gara 6, la Vannucci ritornava a livelli più umani fermando il cronometro sul 59.40, mentre la Capuano, prese le misure giuste, si faceva sotto con 1.01.19; lo stesso si dica per la Beraha, che, prese a sua volta le misure giuste, si avvicinava decisamente con il suo 1.04.85.
 
MASTER C
Andrea Ballabio (SAI NAPOLI) e il One Race Cesare Veneziani - che evidentemente ci ha ripreso gusto - si sono accaparrati nell’ordine e rispettivamente, in  entrambe le gare le prime due posizioni con 52.36 e 53.31 per Andrea, mentre Cesare lo incalzava in gara 5 con 52.72 e si distanziava un po’ di più in gara 6 facendo registrare 54.12; al terzo posto, in gara 5 balzava, con 53.56, Massimo Ferraro (SC Napoli), in crescita decisa rispetto agli anni passati, ma che, forse per strafare, scompariva dalla classifica in gara 6, con il che lasciava accomodarsi al terzo posto il Maestro Laziale Alessandro Falez, autore di un 56,08, che probabilmente gli sta un tantino stretto.
 
MASTER B
Senza voler togliere meriti ad alcuno, corre l’obbligo di registrare, in questa categoria, l’effetto gatto, che quando manca, i topi ballano, per i lettori è un’ovvietà sciogliere l’enigma: Cristiano Orlandi (Maestri Laziali) e Matteo Corvatta Sinigallia si scambiavano tra loro le prime due posizioni rispettivamente in gare 5 e 6 con i ragguardevoli tempi di 49.45 e 51.17 per Cristiano, mentre Matteo, che stava ad un battito di ciglia in gara 5 (otto centesimi), in gara 6 li restituiva con gli interessi a Cristiano (37 centesimi)! In gara 5 il bronzo andava finalmente a Giorgio Ferri, del club organizzatore, il quale “glie” mollava un bel 50.61; in gara 6 era invece l’altro reduce dalle austriache Olimpiadi Master, Jacopo Koch a restituire, ma senza interessi, la posta al coequiper Ferri, che finiva a 23 centesimi dal Koch.
 
MASTER A
Un Francesco Dimitri (Viterbo 97) scatenato faceva l’asso piglia tutto con 51.01 e 52.71 rispettivamente nelle due gare, “l’aquilotto” del Senigallia non ci voleva stare e gli sparava addosso 51.18 e 52.99, ma nulla da fare, restava dietro per 17 e 28 centesimi, bella lotta!
Una lieta novità era rappresentata dal terzo posto, in tutte e due le gare, agguantato da Nicola Principe del Campo Felice, che restava però fuori dalla lotta al centesimo degli altri due, facendo registrare 52.71 e 54.46.
Lunga pausa attende i nostri, il MasterMind riprende dal 21/02 al 23/02 con i due SG e i due di GS di Coppa Italia organizzati a Roccaraso dal 3PUNTO3 e, a seguire, a Campo Felice, il 23/02 i due GS dell’Aliski di Mauriziaccio Paris. Ma si faranno? Spes ultima dea e stavolta si tratta di una speranza di un metro di neve, sennò facciamo pure a meno di invocarla sta dea!