PARTITI!!!

Foto Giubbini 13.1.20
Era questo lo storico incipit di Niccolò Carosio, con cui dava l’avvio alle sue indimenticate telecronache delle più importanti partite di calcio e di cui mi approprio,  perché in quel “PARTITI !!!” si addensava tutta la carica di malcelata emotività di un cronista, che da quella precisa partita si attendeva, in epoca in cui la nazionale italiana non brillava particolarmente, un mirabolante riscatto dalle opache prestazioni troppo spesso ricorrenti. Il mio entusiastico “PARTITI !!!” non si nutre di speranze deluse, quelle per le quali l’illustre telecronista, mestamente doveva ripiegare su un equivoco “superiorità tecnico-tattica degli azzurri d’Italia”, allorquando la nazionale non riusciva schiodarsi dallo zero a zero neppure con la Corea; la mia è un’esclamazione che si nutre della più compiaciuta soddisfazione, per la riuscitissima “prima” del nostro circuito 2020.
Coppe 001Impeccabile l’organizzazione dell’accoppiata Gargano-Cataldi e, si sa, senza nulla voler togliere al Massimone Gargano che esibiva un enorme tutore al braccio sinistro, la Cataldi è un nome ed una garanzia, quando c’è Lei, il livello, senza mezzi termini, si impenna. Podio 001Riccamente addobbato di coppe e trofei il tavolo della premiazione, squisiti i vini pugliesi, gentilmente offerti dalla produttrice Royal Family, entusiasmo generale a palla per le incontrollate libagioni reali e, non da meno, per le due gare perfette, che nessuno mai avrebbe scommesso che si sarebbero disputate, posto che di neve naturale non c’era neppure l’ombra; invece no, manto nevoso miracoloso, anzi programmaticamente miracoloso, perché di miracolo sono stati artefici i gestori degli impianti, in grado di allestire, esclusivamente su neve programmata, due gare su un fondo ineccepibile, duro in gara 1, ghiacciato-aggredibile in gara 2; temperatura a meno nove al mattino presto ad inizio altopiano Aremogna, risalente a più miti tepori con l’avanzare del giorno, grazie ad un sole accecante.
E non è finita, CZERO6, per mancanza neve a Campo Felice, trasloca a Roccaraso domenica prossima, per cui ci faremo la settimana bianca, condita da allenamento il venerdì e ben 4 gare tra sabato e domenica.
Felice, ma senza Campo, si è rivelata l’intuizione di Gianni Cerasa, insostituibile patron di CZERO6, il quale, con tempismo da consumato maestro in gestioni organizzative, ha colto al volo l’opportunità di infilarsi nell’unica finestra possibile per salvare gare 7 e 8, divenute 5 e 6, per analoga operazione, purtroppo non riuscita a Giuliano Geli nel weekend scorso.
Do’ ora la parola alla viva voce delle classifiche, basta con le sviolinate, pur se meritate, risulterebbe poi stucchevole dilungarmi nei ricordi delle gag di un telecronista che, dai B4 in giù, manco sanno chi fosse.
 
GARE 1 e 2

Master D
Podi gemelli: con due posillipine e una saina; prima  Francesca Vannucci con i rispettabili tempi di 54,84 e 54,44,nelle due gare; seconda Paola Capuano, a 31 centesimi in gara 1 e ad 1,29 in gara due, dove le realistiche aspettative di riscatto di Paoletta si infrangevano sulla maggior prestanza della più giovane Francesca; terza la meno esperta Mara Beraha che pagava alla Vannucci più pesanti  dazi temporali.

Master C
Anche in questa categoria podi gemellati, con Clemente Reale del 18, che nessuno riusciva a spodestare dal primo gradino del podio, avendo fermato il cronometro rispettivamente su 48,92 e su 49,55, mentre Giuliano Geli dello S. C. Senigallia, faceva registrare 49,98 e 50,63; terzo il saino Andrea Ballabio di poco sopra la soglia dei 50 (50,35 per la precisione in gara 1), ma molto più vicino a Geli in gara 2 (50,73), tanto da insidiargli la seconda piazza e più vicino anche a Clemente Reale.

Master B
Montava autorevolmente in cattedra un altro diciottino Reale, stavolta Emanuele con 47,47 in gara 1 e con un giovanile - si intende degno di categoria giovani- 47,03 in gara 2; un non nulla (diciannove centesimi) in gara 1 separava il Reale da un maiuscolo Cristiano Orlandi dei Maestri Laziali; il terzo posto in gara 1 era ad appannaggio dell’incredulo runnermind Gianluca Di Cicco (CZERO6), autore di un buon 49,21; mentre in gara 2, con 47,77, riemergeva dal disastro di gara 1, Matteo Corvatta del Sinigallia, che scavalcava sia Di Cicco, sia l’Orlandi furioso (tale si dice solo per citare Ariosto), il quale finiva terzo per l’inezia di 19 centesimi da Corvatta e di un po’ più’ pesanti 93 centesimi da Reale, che, si ricorda, risultava ancora primo.

Master A
In gara 1 balzava al primo posto Francesco Di Mitri (Viterbo 97), con un apprezzabilissimo 48,58, che gli consentiva di tenere a rispettabile distanza (con 51,29) il 3PUNTO3, club di appartenenza di papà Carlo Langella, meritevole di tale appellativo, perché abitualmente si aggira per podi, tribunali e baretti, recando seco una voluminosa carrozzina con dentro infilati i suoi splendidi figli gemelli; terzo, in gara 1, il foggiano dagli occhi cerulei,  militante nello SC Posillipo, Matteo Menduni bruciato per soli 8 centesimi da papà Carlo. Tutt’altro discorso in gara 2, dove si assisteva, come tra i B, ad un’altra riemersione dal disastro di gara 1, stavolta era “l’aquilotto” Massimo Della Rocca (pure lui del Sinigallia) a dire “ fermi tutti”! Il primo posto me lo cucco io e se lo cuccava, mettendo a tacere, con 49,27, Francesco Di Mitri (49,73) e Sergio Amodio (52,00) affiliato al club dalla ridondante denominazione ISKI360 ITALIAN SKI.