RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO

Sestriere-cancelletto-di-partenza
Ormai la va a poche ore, la prima del circuito 2020, nonostante lo scarso innevamento, causa un dicembre all’insegna, in Appennino, dell’acqua, di rari fiocchi di neve e di un sole smagliante, dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) avere regolare svolgimento, giacché la Pallottieri, male che vada, non tradisce mai. 
Come si presenteranno i nostri al cancelletto? Ai big, con diverse gare già alle spalle, non restava che rifinire, ai meno big toccava invece allenarsi duramente per non perdere definitivamente contatto dai primi, agli small l’addestramento era ancora d’obbligo. Si lasci alle news comunicate dai diretti interessati la parola.
Clemente medaglieIl biggissimo Clemente, il quale pare che vinca anche quando non è iscritto, ci lusinga chiedendo informazioni sulle concrete possibilità che la prima abbia luogo, il che vuol dire che, dopo le recenti imprese in terre di America del Sud, di Francia e di Italia, non disdegnerebbe misurarsi in terre di Abruzzo, forte della sagace rifinitura sui pendii della perla delle Dolomiti, in perenne confronto con i coequipers del 18; tra gli altri, Valerio Romano, con soddisfazione annuncia di essersi tolto i pacchetti (forse voleva dire i paccheri) da faccia finendo, in data 3 gennaio 2020, dietro solo a Fabiano Rebecchini, ma davanti ad un rispettabilissimo pacchetto di mischia della caratura di Chizzolini, Kratter, Boschi e Bacchelli.
Caloro e GhedinaDell’altro Reale, Emanuele, si sa che al memorial Scozzese, si è beccato un’inezia dal vincitore Cristian Ghedina, che posa raggiante nella foto con Andrea Caloro, insuperabile patron della commuovente iniziativa.
Colpito da improvvisa saggezza senile, il Prof. Emerito, cui dovrebbero ormai sostituire la gabbia toracica, ha trascorso il periodo a cavallo dicembre-gennaio a fare le pistarelle con l’imperdibile Rita, la figlia Alessandra e la nipote Margherita, sic transit gloria Mundi!
Ferraro e RungalldierDall’altra gemma delle Dolomiti, la Gardena, spuntava finalmente il sorriso ad Andrea Ballabio, che giusto negli ultimi quattro giri dell’intero periodo di allenamento, ritrovava linea, tempismo e tempi in costante miglioramento, mentre il figlio Marco lottava a botte di centesimi con la Runggaldier di Coppa Europa. Non stava nella pelle Massimo Ferraro, che in alcune prove fermava il cronometro su tempi interessanti. Nella foto, Massimo appare raggiante accanto al grande Peter Runggaldier.
In Gardena è stato avvistato anche Aldo Amodio, ma trattavasi forse del suo corpo astrale, perché all’avvistamento momentaneo non ha fatto seguito alcuna altra presenza.
CesareCesare Veneziani, come al solito a Carezza, ospite con Fabio Gullotta, del gemellato PutzerTeam, pare si stia ritrovando mentre la dolorosa discopatia da’ sensibili segni di regresso; anche lui è apparso particolarmente soddisfatto di alcuni suoi giri. Al sentir parlare di Carezza, ha fatto irruzione l’ormai runnermind Liuk, chiedeva ragguagli su Carezza, dovendo fare gli interbancari, dopo 45 pedestrian races.
Capuano e MoelgFuga di tre giorni, dal 27 al 30 dicembre, a San  Vigilio, per Mara Beraha e Paola Capuano, affidate da MasterMind all’ineguagliabile Kastlunger, che peraltro hanno gradito moltissimo; “un’esperienza da ripetere “ il loro commento; non specificavano però se da ripetere è la fuga in se’ o le cure di Santa Klaus, però, siccome ogni lasciato è perso, si sono appostate con Moelgg.
CorvattaMatteo Corvatta, fresco allenatore MasterMind, si sta ripetendo a memoria lo spazzaneve, con quella poca che c’è a Roccaraso; ormai  si sta allenando per entrare nel corpo di ballo del Bolscioi, visto che lo spazzaneve è propedeutico all’a,b,c della danza classica, la spaccata. Eloquente la fotografia senza alcun tratto di disperazione in volto.
Ferri e Dappolonio
Il duo D’Appollonio-Ferri ha girovagato un po’ in varie località alpine, dove l’impetuoso Giorgio ha trovato il modo di prendersi l’ennesima botta al ginocchio; nella foto appaiono sorridenti faccia al sole del Tonale. 
SabryE di Sabrina Donati ne vogliamo parlare? Si è dichiarata operativa, anzi ha usato il plurale, infatti nella foto appare in compagnia. Ma operativa dove? Sul Macchione, afferma; la neo promotrice merita un applauso, l’ottimismo non le difetta, le sta bene pure il Macchione! Chissà se analogo ottimismo non alberghi anche in Rino Barbato, pure lui in caccia di piste agibili in quel di Roccaraso.
JacopoJacopo Koch si è dato allo slalom marino, maglietta figa (ma si è dimenticato che è con la camicia di Simone che si acchiappa), capello bizzarro, barba incolta, campeggia  sullo sfondo di un lungomare esotico,  pago di quanto ha già ottenuto finora, gareggiando dalle Ande alle Alpi. 
Degli altri promotori purtroppo non si hanno ragguagli, non hanno raccolto l’invito a fornirli, ma che non si stiano defilando per puntare sull’effetto sorpresa? Tra poco lo scopriremo.