Gare 12 e 13: ovvero mai piu'.....SE NON CI FOSSE PERO' L'ENTUSIASMO DEGLI "MM"!!!

podio 2019
9 marzo 2019 appuntamento per recitare l'ultimo atto del Circuito MasterMind 2019, la finale con raddoppio. Come da tradizione ormai l'organizzazione è stata affidata allo S.C. 0,40, il club voluto da Stefano Buccafusca per tener viva la memoria di quel treno sbuffante, in partenza da Napoli alle 0,40, per consentire ai pionieri sciatori della marinara Partenope di raggiungere Roccaraso in ore antelucane, allo scopo di proseguire con pelli di foca fino all'Aremogna, svalicando la Selletta, per godere, dopo una salutare faticata, dei pendii immacolati alle falde delle Toppe del Tesoro. Rifocillati al rifugio Principessa Giovanna, i pionieri rientravano a Roccaraso e, sempre con il fumigante corriere, finalmente in nottata di nuovo in città.
9 marzo 2019 giornata di sole sfavillante, temperatura mite, ma neve granulosa-durissima, quasi gelata al mattino per la ragguardevole escursione termica della nottata. Dunque di che lagnarsi al punto di protestare un vibrato "mai più"
Improvvida e' stata la decisione di accorpare nella stessa giornata e sulla stessa pista la finale MasterMind con il trofeo in memoria dell' indimenticato e indimenticabile Piero Minopoli, atleta di spicco della sua generazione, ragazzone solare dall'immediata empatia con i coetanei e con i più maturi. Il richiamo di Piero ha prodotto un surplus di ben oltre cento iscritti rispetto al normale standard della sola finale MM. Il risultato di simile azzardo organizzativo, in tempi ormai primaverili, è stato il disagio di tutti.
Sul versante MasterMind: partenza alle 8,30, per il piacere di coloro che vengono da lontano, intervalli di 30 secondi tra un concorrente e l'altro che non consente ai videoperatori di riposizionarsi, percorso accorciato e, nonostante tutto questo dovuto all'esigenza di compattare i tempi, tempi biblici con sforamento di orario nella parte del giorno in cui l'irraggiamento solare diventa perpendicolare, con conseguenze devastanti per il fondo, che all'improvviso collassa letteralmente.
Il programma originario, visto che la data del 9 marzo era stata prenotatata in anticipo da MasterMind, prevedeva lo svolgimento in prima battuta di gara 12, a valere per i G/S come Trofeo Minopoli; gara 13 a seguire, con gli allievi e ragazzi, concorrenti per il Minopoli, in coda a tutti. In serata dell'8/3, in sede di riunione di giuria, viste le incerte previsioni del tempo per l'indomani, si ventilava l'opzione per la disputa di una sola gara con ammucchiata generale; infine, pur di salvare entrambe le gare MM (di cui la seconda fondamentale per il raddoppio) e al tempo stesso garantire anche la disputa del memorial Minopoli, si decise per l'ammucchiata in gara 12 e, a seguire, finale MM con raddoppio, ma a rischio di fattibilità dato l'alto numero di concorrenti fra Master, G/S, allievi e ragazzi tutti stipati nella prima gara di giornata.
Andava da se' l'anticipo della partenza alle 8,30, i 30 invece dei 40 secondi di intervallo fra un concorrente e l'altro, l'abbassamento della partenza, tutte limitazioni sofferte da MasterMind in commosso e riverente omaggio alla memoria dell'amico Piero. Miracolosamente e certamente in questo il buon Piero da lassù sarà intervenuto ad adiuvandum, a detta di tutti il fondo pista di gara 13, trattato a dovere, perché aiutati che Dio ti aiuta, ha tenuto quasi alla perfezione, la temuta implosione non si è verificata e tutti, per la soddisfazione, sfoggiavano all'arrivo uno smagliante sorriso a 36 denti. Peccato che nel frattempo, per la conclusione della gara, si fosse ampiamente sforato il tempo previsto per l'inizio premiazione, " sic transit gloria mundi"!Ma è nel disagio che emerge la forza coesiva di MasterMind, non una protesta, non una pretestuosa critica, al contrario solo parole di grato apprezzamento sono venute dalla generalità di concorrenti e concorrenti-promotori, che vanno giustamente ricambiati per la comprensione dimostrata e entusiasticamente celebrati con l'esposizione delle classifiche
 
GARE 12 E 13
Master D - Francesca Vannucci (SC Posillipo) e Paola Capuano (SAI Napoli si sono cavallerescamente scambiati i primi due gradini del podio tra gara 12 e 13; i tempi, sono testimonianza di una lotta al centesimo fra le due prime donne, in gara 12 la Vannucci H24 ha staccato 55.95, contro il 56.22 della Capuano; mentre in gara 13 la Paoletta ha fermato i cronometri su 58.50 contro 58.65 di H24; sempre in gara 12 terza è risultata Enrica De Sanctis del SAI Napoli con un non disprezzabile, data la sua inesperienza, 1.02.83; mentre in gara 13 si è fatta largo sul podio, sia pur "leggermente attardata" la rientrante, dopo lungo fermo, Maria Vittoria de Dalmases detta Vicky dello SC18, beneficiario comunque del suo significativo apporto di 903 punti ai fini della classifica della Coppa Italo Kuhne a squadre.
Master C - In gara 12 è rimontato sul primo gradino del podio un semi recuperato Cesare Veneziani del romano Onerace con un incoraggiante 51.99, contro il 53.28 del diciottino non del tutto soddisfatto Valerio Romano, che tuttavia riusciva a precedere di 15 centesimi il pericoloso Ciaralli. In gara 13, perentorio riscatto di Andrea Ballabio, che era uscito in gara 12 forse per eccesso di foga, il saino staccava un ottimo 50.86, lasciando di stucco l'ancora secondo Valerio Romano autore di un 53.47 e il mai domo Massimo Ferraro dello SC. Napoli che fermava il cronometro sul 54.64.
Master B - Identico il primo gradino del podio per le due gare: Emanuele Reale del cortinese 18 saliva in cattedra e con i suoi 47.60 e 48.16 teneva a magistrale distanza, in gara 12, Matteo Corvatta del Senigallia (48.55) e il maestro laziale Cristiano Orlandi, che per soli due centesimi si faceva sopravanzare dal Corvatta; in gara 13, come detto sempre primo Emanuele, con Cristiano Orlandi a mordergli i calcagni (49.13) e, terzo, Matteo Corvatta a mordere, a sua volta, i calcagni a Cristiano con 49.46
Master A - In gara 12, è comparso finalmente al primo posto un maceratese, Luca Giosuè, che ha stoppato il cronometro su un buon, considerato il degrado della pista, 52.97, alle sue spalle, con una condotta stranamente saggia, dato il personaggio altalenante, Francesco Dimitri del Viterbo 97, autore di un prudente 53.34, quanto è bastato per stare davanti a Carlo Langella del 3PUNTO3 (54.06). Con immenso piacere di tutti gli appassionati degli anni 70, oggi Master di annata, in gara 13 si è registrato il primo posto di un porta colori dello SC Campitello Matese, Matteo Menduni, autore di confortante 53.54, millimetricamente inferiore al 53.58 di Francesco Dimitri e metricamente inferiore al 54.57 di Carlo Langella
 
CLASSIFICHE GENERALI
D7;D5;D4 - Si è concluso il monologo, che è proseguito sin dall'inizio della stagione con Paola Capuano, Francesca Vannucci ed Enrica De Sanctis, prime incontrastate nelle rispettive categorie; purtroppo la sempre entusiasta Mara Berha ha mancato l'incoronazione per difetto di quorum (almeno 5 gare a Roccaraso)
C10 - La battaglia fra la cicala e la formica si è conclusa, come la favola narra, con la vittoria della formica, di Sergio Pizzi (ben 800 punti all'attivo) ai danni del più quotato, ma troppo spesso assente, Gianfri Puca che non è andato oltre quota 680; terzo il vice campione d'Italia in slalom, Vito Pacucci, anch'egli per qualche assenza di troppo, non andato al di là di 570 punti.
C9 - Stefano Simonetti si è avvicinato, ma non ce l'ha fatta ad agguantare in extremis Giuseppe Fiordiliso, in definitiva ha assommato 645 punti contro gli 800 di Fiordiliso.
C8 - La vittoria è andata a Valerio Romano, si è avvalso di un ruolino di marcia impressionante che lo ha portato a quota 900, il che gli ha permesso di tenersi dietro Lucio Lamberti (punti 740), il quale ha inseguito come un segugio, varcando comunque la ragguardevole soglia 700; impresa non riuscita, purtroppo per qualche assenza, al terzo classificato, Antonino Bartolomeo accumulatore tuttavia di ben 640 punti.
C7 - Netta la vittoria di Andrea Ballabio, capace di sfiorare il pieno con 880 punti all'attivo; Massimo Ferraro è risultato staccato forse più di quanto vale, ha pagato anche con assenze e un'esclusione i 320 punti che lo hanno diviso da Ballabio.
B6 - Clemente Reale ha primeggiato campando della rendita delle prime gare, ha accumulato 645 punti che lo hanno collocato fuori portata dall'inseguitore Gaetano Ferraro, secondo con l'apprezzabile bottino di 442 punti; terzo è riapparso il grintoso Rino Barbato, capace di capitalizzare con caparbietà 318 punti.
B5 - Come volevasi dimostrare, Emanuele Reale, dopo una partenza in sordina, ha messo l'over drive, si è aggiudicato tutto l'aggiudicabile da un certo punto in poi e ha guadagnato gli 800 punti che lo hanno proiettato in vetta alla classifica, davanti all'ottimo Cristiano Orlandi, anche lui partito in sordina, anche lui impostato da un certo punto in poi sull'over drive, ma con qualche kilowat in meno, per cui si è fermato a un passo da quota 800 (760 per la precisione); contro sti due fenomeni, a Paolo D'Apollonio (530) non è bastato ingigantirsi a pesce pelagico dal piscitiell'ecannuccia che fu e che costo' il primo posto al suo club di appartenenza al Trofeo Kuhne di qualche anno fa.
B4 - Matteo Corvatta quest'anno è apparso deciso a ritornare ai suoi massimi livelli, gli è mancato qualcosina, ma comunque si è portato a bordo niente meno che 900 punti, contro i quali i 640 punti del secondo, GianLuca Di Cicco, sembrano parvita' di materia e che tuttavia tali non sono; al terzo posto, con 377 punti, si è installato l'allenatore MasterMind, Andrea Buffardi, sotto tono quest'anno, capace di ritrovarsi su tempi per lui accettabili solo in gara 13.
A3 - Francesco Dimitri, incostante nella gara singola, perché capace di alternare grandi cose a cagate inspiegabili, nella classifica generale si è invece comportato da saggio, accumulando la solida cifra di 860 punti, contro cui Riccardo Sanges, secondo, nulla ha potuto, avendo all'attivo "solo" la bella cifretta di 620.
A2 - Carlo Langella, che, splendidi gemelli al seguito, quest'anno si è messo di buzzo buono, si è portato a casa 720 punti e meritata coppa
A1 - Niet, non ce ne è uno che ha maturato il quorum!

CLASSIFICHE PROMOZIONALI
OVER 200 - A. Riccardo Sanges, mollando per incumulabilità la coppa Best Upgrade A, ha fatto sua la coppa per il miglior over 200 punti FISI, con un ragguardevole attivo di 402 punti.
OVER 150 B. È stato Giuseppe Cina a prevalere con i suoi 119 punti; purtroppo non è stato possibile assistere alla eventuale remontada di Carlo Maria Conti, fermato da un micidiale colpo della strega; a Carlo vanno gli auguri più sinceri di MM.
OVER 150 C -  Stefano Simonetti non ha avuto problemi a reggere il primato e si è cuccato la seconda coppa di giornata.
 
COPPA ITALO KUHNE A SQUADRE
Stavolta il cortinese SC 18 si è autorevolmente imposto, dopo una serie di tentativi andati a vuoto negli anni precedenti; nel 2019 non ce ne è stato per nessuno, in testa dalla prima all'ultima giornata, forte di uno squadrone, capace di fare centro con ciascuno dei suoi elementi, nel finale ha pure mostrato il volto cinico di coloro che non lasciano niente al caso e, mirabile dictu, ha calato, a sorpresa, l'asso nella manica: Vicky de Dalmases, pur lontana dalle gare da anni e tuttavia capace di rimpinguare con 903 punti personali il già pingue bottino del suo 18, che si è quindi portato all'irrangiungibile tetto di 7268 punti. Il SAI Napoli, plurivincitore uscente e deciso fino all'ultimo a contrastare i rivali, dalla prima tappa ha inseguito caparbiamente i diciottini, ma nulla da fare, non è riuscito a colmare il gap iniziale, che, al contrario, si è andato via via incrementando fino a raggiungere i 639 punti di differenza a fine circuito. Al terzo posto, con 5935 punti lo SC CZERO6, guidato magistralmente da capitan Gianni Cerasa, capace di imporre ai suoi quella disciplina di squadra, che anni fa manco' al pur bravo Maurizio Paris, allorquando, per una dissennata rivalità individuale interna, gli sfuggì il primato all'ultima gara.Quarto il giovane, alle competizioni Master, lo SC Posillipo, in grado comunque di raggranellare, grazie anche al costante martellamento di H24 -Francesca Vannucci per intenderci- ben 4985 punti, quanti sono stati sufficienti a tenersi dietro la ben più titolata formazione dei Maestri Laziali, non andata oltre quota 3196, avendo pagato dazio con il tardivo rientro di Cristiano Orlandi e la quasi costante latitanza di Alessandro Falez.
 
Un 2019 graziato da neve abbondante e bel tempo memorabile, con la sola eccezione della bufera di vento e pioggia di febbraio; un circuito conclusosi senza rinvii a marzo inoltrato, questo il resoconto. Ma non è finita, il sasso lanciato da MasterMind nello stagno in cui i Master del centro-sud stavano lentamente annegando, ha prodotto uno tsunami; la stagione, è ancora tutta da godere, come giustamente ha fatto notare l'Orlandi innamorato, così detto, non per l'assonanza con il poema epico, ma per la maestria con cui, al Trofeo Città di Roma, domino' l'omonima pista. Al pentumvirato tocca anche lavorare per il 2020, bisogna eliminare carenze e disfunzioni che purtroppo tuttora si riscontrano ed inventare qualcosa di nuovo che ravvivi l'interesse; ieri, ad esempio, sull'ondata di entusiasmo generata dal super G degli italiani, si azzardava l'ipotesi di una coppia di SG da inserire tra le prove del circuito 2020 e perché no!?
Cari competitors apprestatevi dunque alle aggiuntive pippe mentali su quali sci adoperare e cominciate a calarvi giù a palla su qualche pendio per adattarvi alla velocità, perché il bello dello sci è la libertà e la libertà è figlia della velocità, la velocità con cui ci si allontana da tutti i condizionamenti pubblici e privati, che come una fitta rete, imbrigliano le nostre esistenze.