ABRUZZO ALBA E TRAMONTO BOREALE

AlabTramonto
Magico Abruzzo, terra di pastori erranti, di merlettai ed orafi venuti dalla Brianza ad ingentilire i gusti e gli stili di vita dei locali allevatori di ovini, arricchitisi commerciando con la Curia romana le calorifiche lane prodotte in cicliche transumanze. Abruzzo, secoli fa, patria di basiliche in romanico rigoroso, rifugi di preghiera, unica speranza, unica difesa dalle razzie degli eserciti imperiali che discendevano la penisola lungo la via degli Abruzzi. Magico Abruzzo, nel mezzo di un rigido gennaio, ammantato di neve dalle cime fin giù negli alti piani. Il tempo per godersi la magia, pero', scarseggia, perché in realtà la gara comincia molto prima del fatidico orario di partenza del primo apri-pista; si sa la vestizione è lunga, i più disciplinati hanno pure l'abbondante quarto d'ora da dedicare alla reazione fisica, poi c'è la colazione, mentre per i più age' c'è da combattere l'ansia dell'anziano, che coarta ad anticipare sempre più i tempi.
Io, per esempio, anche oggi, 13 gennaio, sono uscito notte tempo, benché l'albergo che mi ospitava dista pochissimo dal piazzale della telecabina. Ma, si sa, avere a che fare col parcometro, fa perdere tempo e pazienza: cerca le monetine, torna in macchina ad inforcare gli occhiali per leggere le istruzioni in caratteri così minuti che sembrano in cirillico, ritorna per la terza volta alla macchina per memorizzare i primi tre numeri della targa e digitarli sulla tastiera del parcometro, insomma che palle, è già passata una vita e devi ancora parcheggiare, ti devi ancora infilare al gelo gli scarponi, devi andare in non sai quale bar a ritirare pettorali e ski pass.
Però levataccia ben ripagata dallo spettacolo dell'aurora che si nascondeva dietro il blu profondo del cielo, mentre a sud-est, il blu rapidamente si stemperava in un delicato azzurro venato di rosa, a nord, invece, il blu profondo non veniva contrastato dal rosa, ma da un improbabile indaco; rigirando lo sguardo dove sorge il sole, restavi folgorato dai primi bagliori accecanti e prendevi coscienza che a metà gennaio il giorno, come la vita, già avanza più in fretta. Meno 15 sabato all'Aremogna, diversi gradi in più, ma sempre sotto zero, domenica ad Ovindoli.
La formula MasterMind vuole i sabati a Roccaraso, le domeniche , a seguire, ma non sempre, sugli alti piani delle Rocche. Due rigide giornate, sole pieno e calma di vento a Roccaraso, il sabato; variabile con sferzate di mistral di domenica ad Ovindoli. Pensate che sabato 12, a Roccaraso, dalla stazione a monte della telecabina nuova, era visibile Capri, una profondità di orizzonte da era pre-industriale; si prega l'autore del video di postarlo sulla chat, a futura memoria. Da registrare, purtroppo, le ricorrenti deficienze organizzative dei club, che approcciano queste gare più nella speranza di un favorevole sbilanciamento fra benefici e costi, che per la soddisfazione di aver fatto le cose veramente per bene. Massimone Gargano, al quale tutti vogliamo un gran bene, perché più passano gli anni, più diventa il clone dell'amabilissimo padre Vittorione, ha avuto, almeno, il buon gusto di scusarsi e lo ha fatto anche simpaticamente, facendo notare che dopo le libagioni a bollicine delle Terre di Puglia, i serpeggianti malumori per l'inutile attesa della premiazione, si fossero allegramente sopiti.
Ad Ovindoli, al contrario, premiandi e fan sarebbero rimasti ad oltranza in attesa che la giuria consumasse il fiero pasto, se non ci fosse stato un provvidenziale intervento a ricordare agli organizzatori che un dei Must di MasterMind è la categorica chiusura delle operazioni entro le ore 12, per consentire ai partecipanti di abbandonarsi all'abbraccio delle famiglie.
 
ROCCARASO GARE 1 e 2
Roccaraso 12/01/2019, la concomitanza con il Trofeo Del Castello, rinviato per bufera dal sabato 05/01, imponeva come unica opzione, Canguro o Gravare; la prima, giustamente, appariva azzardata per l'esordio di stagione e quindi, teatro di gara, le "Gravare"; scorrimento puro e, dato il fondo cedevole, tracciato quasi dritto per la regia di Nicoli. Emanuele Reale, ex ante, dichiarava di non gradire, ma, elegantemente, faceva buon viso a cattiva sorte; altri lamentavano, ex post, l'effetto pista; il susseguirsi dei passaggi avrebbe fatto emergere il duro sottostante alla farinella soprastante, consentendo il taglio in luogo del galleggiamento sulle uova; purtroppo si sa, l'effetto pista fa parte del gioco e in questo gioco, il più delle volte chi parte dalle retrovie raramente è  avvantaggiato.
CATEGORIA D, in gara 1, Francesca Vannucci, porta bandiera del Posillipo, a sorpresa, rifilava 2 e 30 alla SAINA Paoletta Capuano, che nulla poteva fare, se non togliersi gli schiaffi da faccia, restituendo in gara due, alla Vannucci 96 centesimi dei 2" e 30 centesimi, ricevuti in paga in precedenza; più indietro, la cortesia per il terzo posto, nelle due gare, se la scambiavano le due entusiaste new entry, entrambe SAINE, Mara Beraha ed Enrica De Sanctis.
CATEGORIA C, gare 1 e 2 due podi in fotocopia, in cima Andrea Ballabio, che, con due temponi quasi uguali (1.02.03 e 1.02.56) teneva a rispettosa distanza Valerio Romano, anch'egli autore di due tempi pressoché identici (1.05.18 e 1.05 17) e Massimo Ferraro, quest'ultimo vicinissimo (1.05.22) a Romano in gara 1, più distanziato invece in gara 2 (1.06.36).
CATEGORIA due podi fotocopia anche in questo caso, ma che bagarre in gara 1! Roba da Coppa del mondo, 12 centesimi a dividere il primo dal terzo; Matteo Corvatta ( del Senigallia), con 1.01.10, forse anche grazie alla maggiore stazza, a precedere il rientrante diciottino Alvise Zanardi (1.02.12) e l'altro diciottino Emanuele Reale (1.01.22), il quale, ex ante, aveva manifestato gradimento zero per il teatro di gara. In gara 2 il Corvatta si scatenava e frapponeva 72 centesimi fra se' e Zanardi e ben 1"e 8 centesimi far se' e il demotivato Emanuele Reale.
CATEGORIA A, scambio di favori in gara 1 e gara 2 tra Nicolo' Dalla Valle (S.C. 18) e Francesco Di Mitri dello S.C. Viterbo, ma, se gara due fosse stata un'ipotetica seconda manche, Di Mitri (1.03.43+1.01.79) avrebbe prevalso per un solo centesimo su Dalla Valle (1.03.30+1.01.93). Carlo Langella agguantava il terzo gradino del podio in gara 1 e se lo teneva stretto stretto pure in gara 2
 
OVINDOLI GARE 3 e 4
CATEGORIA D, acorpate le giovani/senior con le D, fatte tutte partire dietro i Master, con discutibile decisione di Giuria, per la gioia di Fabio Gullotta, le avvocatesse romane, Virginia Garraffa e Lucia Pucci si impadronivano del podio di entrambe le gare.
CATEGORIA C, in gara 3 è sembrato replicarsi la storia di Roccaraso con Andrea Ballabio (SAI NA), Valerio Romano (SC 18) e Massimo Ferraro (S.C. Napoli), nell'ordine, ai primi tre posti e divisi da 90 centesimi il terzo dal primo e di 42 centesimi il secondo dal primo. In gara 4, il MAESTRO Alessandro Falez, dei Maestri Laziali, appunto, spodestava dalle precedenti posizioni Romano e Ferraro, che slittavano rispettivamente al terzo e quarto posto, e balzava al secondo posto per l'inezia di 36 centesimi. Andrea Ballabio, benché avesse fatto poker tra Roccaraso e Ovindoli e nonostante la sua tenzone privata con Clemente Reale, nelle quattro gare si fosse chiusa in parità', scuoteva la testa, convinto di non aver saputo interpretare a dovere il piattone della "Sagittario". Dal canto loro Romano e Ferraro non si davano ragione di un così netto calo di rendimento in gara 4 che li allontanava vistosamente dal primo, anche in termini di tempo.
CATEGORIA B, in gara3 nell'agguerritissimo, per antonomasia, gruppo degli ancora cinquantenni, l'insaziabile Matteo Corvatta (SC Senigallia) prevaleva, per l'inezia di 12 centesimi sul selettivo (nel senso che non gradisce indistintamente tutte le gare appenniniche) Jacopo Koch del C ZERO 6 e per 61 centesimi sul finalmente ritrovatosi Giorgio Ferri, pure lui legato al prefisso telefonico della Capitale. In gare 4 si ripetevano Matteo Corvatta e Jacopo Koch, divisi stavolta da 65 centesimi, mentre scalava il terzo gradino del podio, a 71 centesimi dal primo, un Clemente Reale, che in questa due giorni abruzzese pare non si sia più ritrovato sulle nostre soffici nevi australi, a furia di gareggiare altrove.
CATEGORIA A, Francesco Dimitri (S. C. Viterbo 97) e Matteo Garofani si scambiavano, in gare 3 e 4, i primi due posti, ma, in una virtuale gare in due manches, controllate il calcolo, perché a me, ad occhio, sembra che avrebbe prevalso, per un battito di ciglia, il Dimitri (47,85+48,96) sul Garofani (48,02+ 48,91) e, mentre gli altri due si scannavano per 12 centesimi, Matteo De Angelis (Maestri Laziali ) restava incollato al terzo posto in entrambe le gare.
 
COPPA ITALO KUHNE A SQUADRE
Quest'anno il Trofeo Italo Kuhne Challenge a squadre, cambia nome, giacché, ubi major, minor cessat: la splendida coppa in argento elegantemente lavorato andrà alla squadra prima classificata ai Campionati Italiani Master, che, come tutti ormai sanno, si terranno a Roccaraso per l'organizzazione dello sci club 3PUNTO3, primo club al di sotto della linea Gustav, a meritare la fiducia dei vertici F.I.S.I. nell'assegnazione della prestigiosa manifestazione. Per l'attribuzione delle coppe alle prime tre squadre classificate, nel circuito MasterMind, si tiene conto solo delle gare disputate a Roccaraso. Qui è quantomai opportuna una chiarificazione fondamentale, altrimenti si offre il destro ad incomprensioni giustificabili per chi non conosce la breve storia e l'idea ispiratrice del movimento MasterMind.
MasterMind nasce da una felice intuizione di un gruppo di napoletani, stanchi di peregrinare ogni fine settimana in tutta Italia, in Europa e (taluni nel mondo) per poter gareggiare, per il semplice motivo che, al Sud, le rarissime gare master, per ragioni di costi, fungevano da corollario ad affollatissime gare aperte a tutte le categorie, con l'aggravante, per i Master, di partire in coda, con numeri proibitivi. L' idea fu quella di lanciare anche nel centro-sud il movimento Master, privilegiando Roccaraso, per la sua centralità rispetto alle probabili Regioni interessate al progetto. Inizialmente le gare si disputarono, quindi, solo a Roccaraso; l'ampliamento all'alto-piano delle Rocche venne dopo, quale riconoscimento della favorevole condivisione del progetto da parte degli amici dell'Italia centrale, soprattutto romani, che trovano più agevole raggiungere le Rocche, piuttosto che Roccaraso.
Ciò detto, considerata la paternità dell'idea e considerato che i napoletani  (in verità anche alcuni romani e svizzeri) contribuiscono in misura doppia, estesa la localizzazione delle gare alle Rocche, si sono varate norme pro Roccaraso (e nessuno lo nega), ma non con l'intento di boicottare le altre località.
Dunque, dopo gare 1 e 2, la classifica a squadre si presenta quanto mai compatta e foriera di una lotta al fotofinish del raddoppio della finale per la proclamazione del squadra regina e delle due principesse a far da vallette. Al momento troneggia al primo posto, con 1841 punti, il cortinese Sci Club 18, che si avvale però di una formidabile colonna roman-napoletana, del calibro di Emanuele Reale portatore di 623 punti, Clemente Reale, portatore di 612 punti e di Valerio Romano, portatore di punti 606. Il S.A.I. Napoli tallona il 18, essendo distanziato di appena 27 punti, con 1814 punti, assommati grazie ai 606 di Gianfri Puca, e ai 1208 conferiti in egual misura dal duo Andrea Ballabio/Giuseppe Fiordiliso. Terzo, a 1554 punti, il romano C06, per la contribuzione di 569 punti di Giorgio Ferri, di 514 punti di Paolo D'Appollonio e di 471 punti di Gianluca Di Cicco.
Mi chiedo: sarebbe tale la classifica se l'arrembante Jacopo Koch (del CZERO6 per chi non lo sapesse) non avesse snobbato le due gare di apertura? A giudicare da quanto Jacopo ha fatto ad Ovindoli in gare 3 e 4, il dubbio nasce legittimo; al suo capitano, buon intenditor, poche parole.