I MASTERMIND AL PASSO, IN ATTESA ...

Nevicata 2019
Ovviamente, non nel senso che  i MasterMind segnano il passo, ma che stanno invece al passo con i migliori competitors, essendosi ingaggiati nelle tre classiche specialità alpine sulle nevi slovene di Cernko. 
Nel salomonico ordine anagrafico, Gianfri Puca, Tanio Campanile, Alessandro Falez, Clemente Reale, Jacopo Koch sono andati a misurarsi nella tappa di W. C. (sta per World Cup) che segna l'incipit della stagione 2019.
Purtroppo i tagli subiti in redazione ci hanno impedito di disporre di un inviato speciale sul campo,  risultano pertanto frammentarie e difficili da interpretare le notizie riportate, valle dopo valle, dagli echi alpini.
Ad esempio è' giunta l'eco che a Clemente Reale (magnifico decimo assoluto B) non importa alcunché di questa World Cup, giacché lui corre in Coppa del Mondo, solo per allenamento, al solo fine, cioè', di mettere a tacere, nel ben più competitivo Circuito MasterMind, il baldanzoso Andrea Ballabio.
Il Professore, annusando le intenzioni del Reale, ha preferito rifinire la preparazione nella "palestra" del Piz Sella, dove è apparso in ottima forma e con arcata sopraccigliare senza alcuna traccia dello sbreco rimediato a dicembre al Tonale. Ironia a parte, il Reale, da qualche anno si è messo di buzzo buono e non si sa dove vuole arrivare, potrebbe addirittura avere nel mirino uno dei fratelli minori e chissà' che, almeno una volta, il Padre Eterno la Grazia gliela possa fare.
Tanio Campanile, invece, sono ormai anni che ha scelto di curare la sua preparazione direttamente in gara, quest'anno nel periodo Natalizio non si è neppure messo gli sci ai piedi, tanto lui brandisce un numero e va.
Le voci delle vallate riportano note di un Gianfri Puca alquanto sconsolato, non tanto per il  piazzamento in SG (buono tutto sommato), ma per averle prese dal non titolato di Luggo.
Ad Alessandrone Falez ben gliene incolse accantonare gli autolesionistici propositi alimentari in complicità con Tanio Campanile, in primo luogo perché krassata' trebuet scertv (la bellezza esige sacrifici, per dirla con i russi, anzi con le russe), in secondo luogo perché tanta virtuosa rinunzia fu premiata con il nono posto in super G e addirittura il settimo in slalom, condito (condimento salutare questo) dallo sfizio di mettersi alle spalle il possente Localtelli.
Jacopo Koch, che pure si sta intignando non poco, da quella volta che, distrattamente, riapparve alle gare al seguito di Paolo D'Appollonio, e' emerso tutt' altro che frastornato dalla bagarre della sua combattutissima categoria. 
Dei MasterMind non impegnati nell'overture slovena si sa poco. Fuori dalle luci della ribalta, li immagino a macinare pali su pali, come Valerio Romano, che è' stato avvistato sui più svariati tracciati tra Cortina, Moso e la Val Fiscalina, ma lui chi avrà mai nel mirino?
A parte i romani di cui sopra, degli  altri capitelli della colonna romana, Di Cicco, D'Appollonio, Ferri, nulla si sa, mentre Gianni Cerasa, in piena reazione vitalistica, dopo l'operazione al ginocchio, è scatenato in un iperattivismo comunicativo cui, immagino, dovrebbe fare riscontro un altrettanto iperattivismo sugli sci.  
Altra incognita è il ferrarese de Roma, Alvise Zanardi, le cui doti tecniche incognite non sono, resta sconosciuto invece il suo rendimento in gara, dopo l'intervento, al ginocchio ovviamente, della scorsa primavera.
Purtroppo per Cesare Veneziani, un dicembre da dimenticare, bloccato quasi da subito dal colpo della della strega e costretto ad un frettoloso rientro a Roma da Carezza. Cesare auguri per il tuo vero rientro, quello in gara. Altro frettoloso rientro e' toccato a Massimo Ferraro, richiamato da impegni improrogabili.
Non è stato un dicembre fruttuoso anche per la coriacea Paoletta Capuano, che dopo la doppietta del Tonale, e' rimasta a Roccaraso senza neve. Discorso identico per Lucio Lamberti, anche lui a Roccaraso in attesa della magia bianca di una nevicata salvifica. 
Atteso è l'arrivo della new entry Aldo Amodio, dell' "Oggi è così' ", il gruppo social, divenuto sci club, grazie all'azione trainante di Rino Barbato; non fanno proclami, ma ci scommetto che ci dimostreranno che anche l'agonismo, oltre al solidarismo sportivo, e' pane per i loro denti.

In definitiva, pero', ciò' che veramente conta, e' che che la va a pochi di', ormai siamo in vista dell' unica, vera, attesissima overture, quella di sabato 12/01/2019 sulle nevi roccolane per l'organizzazione del collaudatissimo binomio S.A.I. Napoli - S.C. Bari. 
I presupposti per un esordio ai massimi ci sono, la navigata esperienza organizzativa del SAI, mescolata all'esuberante entusiasmo operativo di Massimo Gargano non lasciano spazio ai dubbi, tanto più che anche la temuta penuria di neve e' stata scongiurata, grazie alla classica irruzione di correnti artiche, che hanno riversato sugli alti piani di Abruzzo più di una cospicua nevicata; ho visto la mazzarella di Ciro marcare 130 centimetri!
A fugare pornografiche illazioni, meglio precisare che si trattava semplicemente dell'asticella centimetrica usata da Ciro Sertorelli per misurare lo spessore del manto nevoso e da lui fieramente postata su watsapp (vedi foto, provare per credere ).
Unico dubbio residuo a tormentarci gli animi è se ci sarà Vito Pacucci a difendere i colori di Bari, dopo la botta rimediata in dicembre al Tonale.
In compenso atleti e spettatori già pregustano i deliziosi vini delle Terre di Puglia generosamente disposti ad arricchire il già bandito tavolo della premiazione; l'anno scorso finì in una bevuta colossale a dispetto e smentita delle virtù salutistiche degli sportivi; ci vediamo dunque per levare i calici, ma prima suoniamocele di santa ragione in pista.