VISTI DA LASSU'

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E' finita, questa stagione 2017 sembra essere finita con la stessa rapidità dell'unico giorno in cui si è consumata la finale.
La locomotiva dello 0,40, lo storico treno della neve sull'improbabile tratta Napoli-Rocaraso, sbuffando mestamente, rientra nella stazione di arrivo; a bordo, oltre ai soliti napoletani, c'è la Capitale Roma, c'è Cosenza, Senigallia, Viterbo, Sarnano, insomma c'è tutta la passione del centro-sud per lo sci, e non solo; a noi etruschi, sabini, latini, "magni greci", si sono uniti entusiasti amici veneti e veneziani "emigrati al Sud". Pare che si sia miracolosamente realizzata quell'unità d'Italia che dal 1861 stenta a decollare, merito di questo sport emozionante, giocato nell'aria pura delle altitudini vergini.
Al termine della premiazione, al momento dell'arrivederci a presto, ho sentito pronunziare più volte la parola grazie, il più delle volte, era accomapagnata da toni sinceri di gratitudine, l'ho vista scritta sulla chat dei promotori MasterMind, ma coloro che ringraziano, forse, non sanno che da ringraziare sono essi stessi. Mastermind si è rivelato non un semplice circuito di gare, MasterMind siamo tutti noi, siamo un circuito di elevate sensibilità sportive, che ci unisce tutti, merito, in primis, dei promotori, ma anche di tutti quelli che partecipano alle gare con sensibilità e spirito condiviso.
In gara, con il coltello tra i denti, si combatte l'uno contro l'altro, ma, tagiato il traguardo, ci si va a complimentare, con accenti sinceri, con l'avversario che ti ha spodestato dal primato rifilandoti qualche centesimo, oppure i complimenti vanno a chi, per postumi di infortunio, era scomparso dal top delle classifiche e, finalmente, si è rifatto sotto, insidiando a sua volta la tua posizione.
Il pensiero, purtroppo, vola troppo spesso anche all'avversario di sempre, che questa volta se ne sta con la borsa di ghiaccio sul ginocchio martoriato, in attesa del responso dell' ortopedico, o a quello che già ha avuto il responso e, prefigurando un percorso comune di recupero, incoraggia chi quel responso non lo ha avuto ancora.
Qualcuno ha detto: "la mia coppa luccica meno per l'assenza di A. e C." e qualcun altro ha dichiarato:  "se non lo batto almeno in casa, e' lui il vincitore morale e quindi la mia coppa gliela cedo anche se faccio più punti io".
Sensazioni ubriacanti quelle della giornata finale, dal sole abbaliante, alla improvvisa speranza ritrovata, dopo una notte stellata, che tutto vada bene; speranza non delusa, fondo pista tonico anche grazie alle generose semine saline, tracciato armonico, ineccepibile la decisione di non ritracciare per gara 12. Poi c'è stata la sorprendente trovata del drone di Massimo Ferraro, con riprese dall'alto del paddock di arrivo, metafora dello sguardo dall'immensità di Emilio ed Italo, compiaciuti per la festa scoppiata laggiù.
La procedura della premiazione, iniziata a tambur battente, è stata magistralmente condotta dal padrone di casa, Stefano Buccafusca, Presidente dello S.C. 0,40, organizzatore di tutte le finali MasterMind. Stefano, dopo i ringraziamenti di rito, ha ceduto il microfono a Fabrizio Kuhne, giunto a sorpresa, dopo anni di assenza all'Aremogna, per presentare il Trofeo Challange a squadre, la splendida coppa in argento lavorato, offerta da lui e dalla sorella Diana in ricordo del padre Italo, volano inesauribile del movimento sciistico napoletano, giornalista più volte campione del mondo di sci, inviato in Coppa del Mondo di sci alpino, indimenticabile contraddittore dei servi del pensiero dominante nel biscardiano "Processo del lunediì". La parola è ritornata a Stefano per la consegna dei premi e, nel momento della premiazione della categoria C10, a Gianfredo Puca, oltre alla meritata coppa del vincitore di categoria, per celebrare la sua vittoria della Coppa Italia, è stata donata un'opera di Dario Cusani, un composit fotografico di gare in tempi andati, corredato da un articolo di giornale d'epoca, cronaca di una indimenticabile, vincente trasferta sull' Etna. In definitiva un amarcord in perfetta regola.
MasterMind non propaganda solo sentimentalismo buonista, in questi ultimi anni il livello tecnico medio è mirabilmente cresciuto, in tanti ormai considerano il nostro circuito solo una palestra per la preparazione di competizioni a più alto livello, oltre a Gianfredo, merita il plauso di MM , un altro promotore, Luigi Gullo (S.C. Caffe' Ajello) , vincitore della Coppa Italia in categoria A3; da notare che Luigi, da Cosenza, per le sue trasferte, usa la formula aereo piu auto, con invio degli sci a mezzo corriere. Una grave trascuratezza sarebbe dimenticare la colonna romana (rinforzata dal napoletano Valerio Romano e dal romano-ferrarese Alvise Zanardi ) dello S.C. 18, abilmente trascinata da Capitan Clemente Reale a dare significativo supporto alla squadra nel superare la fase regionale e andare poi a vincire, quest'anno, per la seconda volta consecutiva, il Trofeo delle Società!
 
CLASSIFICA TROFEO ITALO KUHNE CHALLANGE A SQUADRE
La finale, ancora una volta, ha dato il responso definitivo sulla disputa del Trofeo Italo Kuhne Challange a squadre. Per la quarta volta l'ambito trofeo è andato al S.A.I. Napoli, che ha totalizzato, grazie ad una partecipazione corale, dagli C10 alle/ai giovania-senior, la bellezza di 8.046 punti; fino a tutta gara 8, in testa figurava il cortinese S.C. 18, che proprio nel finale, complice anche la concomitanza del Trofeo delle società, che lo obbligava a recitare la sua parte su due diversi teatri di gare, veniva, dopo gare 9 e 10, scavalcato dal S.A.I. NA; il 18 finiva terzo, per essere stato poi risucchiato, dopo gare 11 e 12, anche dal rimontante Aliski Racing (punti 7.794), calato, per la prima volta in forze a Roccaraso, nell'estremo tentativo di ribaltare una situazione, già in precedenza compromessa, ai fini del primato, dalle troppe assenze tra le proprie fila. Fuori dal podio, per la prima volta, lo S.C.Napoli, privo della guida di Capitan Scotti Galletta.
 
CLASSIFICHE GRUPPO D
Non c'è storia in gara 11, vince la solita Paola Capuano, in progresso galoppante tale da fare, ormai, i tempi di alcuni C; seconda la Loiodice, distanziata nonostante l'assistenza della figlia Erika, 47 punti F.I.S. In gara 12 il copione è identico, solo che Paola, forse un po' appannata, peggiora il proprio tempo.
 
GRUPPO C
Alessandro Falez apre con un 48,84, che gli vale la vittoria in gara 11 per 47/100 su Valerio Romano, il quale però rilancia subito in gara 12, precedendo Alessandro di 3/100, degni di nota i coplimenti reciproci tra i due dopo gli arrivi; sorprendente Massimo Ferraro, rientrante da una vacanza marinara alle Maldive, buon terzo ad 1", 58/100 da Falez in gara 11 e a 1" e2/100 da Romano in gara 12.
 
GRUPPO B
Tre in 72/100 in gara 11: nell'ordine il possente Matteo Corvatta con 46,18, l'Alvise Zanardi in costante progresso con 46,71 e il colto in contropiede Cristiano Orlandi con 46,90; in gara 12 non basta a Matteo Corvatta stampare la fotocopia del 46,18 di gara 11, perche' stavolta Cristiano Orlandi non si fa sorprendere e vince con 46,05, ai limiti dell'abbattimento del muro dei 46; terzo, con un arrivo col sangue agli occhi, sottolineato da urlate espirazioni, Francesco Claudio Acquaviva, pure lui, nel pacchetto del 46, con 46,97.
 
GRUPPO A
Massimo Della Rocca, chi era costui? Mi correggo l'Aquilotto, con 46,71 in gara 11 tiene a 1"e 52/100 Francesco Dimitri, il quale, a sua volta beffa di un solo centesimo Matteo Garofani. In gara 12, il podio è identico a quello di gara 11, con la differenza però che Aquilotto si migliora,scendendo a 46,31, mentre Dimitri e Garofani accusano un fatale appannamento che li fa distanziare dal primo rispettivamente di 1"e 90/100 e di 2"e 29/100.
 
CLASSIFICHE GENERALI
D9 prevale indiscussa, nonostante le assenze, Michela Maria Falco, nota a tutti quale Mika, con 400 punti. In D7, la Loiodice con i 300 punti agguantati nella finale, sopravanza in extremis Fabien Morin. In D6, come era gia' tutto scritto, Paola Capuano, con 900 punti resta davanti all'altra Paola, la Collinassi. D5, Maria Luisa Curioni, con il pieno di 400 punti in sole 4 gare, vince a mani base. D4, testa a testa confermato tra Virginia Garraffa e Francesca Vannucci, rinunziando ad affrontarsi nelle finali, finiscono appaiate a 400 punti; se si trattasse di calcio, si sarebbe ovviamente gridato alla combin. Altra presunta combin per la seconda/quarta piazza tra la Pucci e la De Sanctis, entrambe ferme a 160 punti. D3, solitaria Elisabetta Mazzolli, prima a 200 punti in due gare. D1, Elena Matronola, troppo spesso assente, ma con quattro assi e 400 punti resta prima davanti ad Erika Ciammetti.
 
Nella Categoria C10, Gianfredo Puca, con il pienone del massimo di 900 punti, al netto di due scarti da 100 punti l'uno, ha vita facile su Pizzi, infortunatosi, ma comunque impossibilitato a contrastare Puca; a Pizzi è andata la Coppa Kansas, al secondo d'oro, mentre a Vincenzo D'Aniello, unico presente di quelli del treno 0,40 e apparso a sorpresa solo alle finali, è andata la coppa per il terzo, avendo scavalcato,in zona cesarini, il romano, di Cavalese, Monda. Ricordo che a Gianfredo, alla carriera, che lo ha visto vincere la Coppa Italia 2017, è andata un'opera di Dario Cusani, rievocativa di tempi un po' troppo lontani. C9, Simonetti, oltre all'over 150 punti, fa proprio anche il primato di categoria con il massimo punteggio di 900, dietro di lui, Vito Pacucci ben distanziato (punti 560), ma con meno gare di Simonetti, agguanta la seconda piazza, mentre terzo, il cortinese Gaspari, resta fermo ai 400 punti rastrellati nelle gare nostrane di Coppa Italia. C8, Giuseppe Fiordiliso riesce a tenere a bada Tonino Bartolomeo, imbattuto in casa, ma perdente fuori casa, fra i due non si sa come sarebbe finita se Bartolomeo fosse stato presente a tutte le gare roccolane; Cipolloni, che ha disertato invece tutte le gare roccolane, rimane dietro al terzo posto. C7, Valerio Romano, nettamente primo sia per continuità sia per rendimento, con 840 punti, tiene a debita distanza Massimo Ferraro, risvegliatosi solo in un buon finale che gli permette di agguantare la seconda piazza ai danni di Alessandro Falez, al quale non è bastato vincere gara 11; ironia della sorte, avrebbe dovuto vincere gara 12, quella col raddoppio, per difendersi dal rimontante Massimo Ferraro.
 
In categoria B6, per la seconda volta consecutiva Cesare Veneziani, all' ultima gara, scavalca due posizioni e agguanta il primo posto; sportivamente ha dichiarato che la sua coppa luccica di meno, beneficiando delle assenze di Andrea Ballabio, infortunatosi in gara 11 e rimasto al secondo posto e di Clemente Reale, impegnato a difendere, con successo, con il suo 18, il titolo di prima società in Italia. B5, per Paolo D'Appolonio si stava profilando la seconda minchiata consecutiva, dopo quella clamorosa dello scorso anno che gli valse l'appellativo di "piscitiello e cannuccia"; per fortuna poi, o meglio per suo merito, in gare 11 e 12 si è messo dietro quella che si stava rivelando la sua serpe in seno, vale a dire Jacopo Koch, proprio da lui trascinato nelle gare roccolane del circuito; l'insuperabile Emanuele Reale, superato invece in extremis perché Clemente lo ha preteso con se' a Sestola, finisce terzo. B4, Cristiano Orlandi, pur con il neo di un terzo posto in gara 11, ma si sa che la B4 è tosta per chiunque, vince con 900 punti davanti ad un Francesco Acquaviva, capace di alternare eclatanti performances ad inspiegabili debacle e comunque a troppe assenze; terzo il rientrante, ormai da inizio stagione, Luk Di Cicco che, buon per lui, si è messo dietro due del calibro di Alvise Zanerdi e di Matteo Corvatta.
 
Categoria A3, Francesco Dimitri vede premiata la sua maggiore continuita', che poi e' nella filosofia delle classifiche di circuito e tiene testa alla remontada dell' aquilotto , vince con 680 punti davanti proprio all' aquilotto; purtroppo, Andrea Caloro, con un poker d' assi nelle prime 4 gare resta inchiodato al terzo posto, perche', in altri luoghi impegnato, non ha potuto consolidare il primato fatto suo a inizio stagione. In A2, netta affermazione del regolarissimo Alfredo Colangelo, che con 720 punti tiene a rispettosa distanza Antinicoli, mentre Carlo Langella, disertando le finali -dicono i maligni per implicazioni sentimentali- non solo si è autoeliminato dal tentativo di scalare il primo gradino del podio, ma ha rinunziato anche alla probabile remontada sul secondo: " Evviva le donne, evviva la belle donne, che sono le colonne dell' amor!" In A1 Matteo Garofani (punti 780) non ha difficoltà a tenere a bada gli inseguitori Lorenzo Amoroso, a quota 530 e Giuseppe Antonini, un bel po' piu' in basso con punti 230.
 
CLASSIFICHE SPECIALI A
Over 200 punti Vincerebbe Garofani con 428 punti, ma Alfredo Colangelo, che riuscirebbe solo parzialmente nella remontada, vince ugualmente per la non cumulabilità dei premi speciali; ben vero, sia l'uno che l'altro hanno vinto le classifiche generali delle rispettive categorie di appartenenza.
B over 150 punti Jacopo Kock, nonostante sia sceso in campo tardivamente, si aggiudica la coppa con 225 punti davanti Gian Luca Fava, penalizzato da qualche assenza di troppo.
C over 150 punti Simonetti tiene duro e non si fa risucchiare dal veneziano Giuseppe Nuzzetti, entrato in gioco troppo tardi per giocarsi la partita.
Best Upgrade C, Giuseppe Nuzzetti, con la bellezza di meno 266,32 punti corona il rientro alle gare dopo un lungo e meritato riposo. Best Upgrade B, Adolfo AloSki (passatemi l'evocativo errore di stampa), appena sbarcato da Miami, imbottito di melatonina per contrastare il jet leg e a rischio di ben altre debacle di natura familiare, è venuto per l'ultimo assalto al primato, che fa suo con meno 117,16 punti.
Best Upgrade A, Garofani, con un meno eclatante meno 58,21, ma quanto basta, si cucca meritatamente la coppa riservata al primo del suo gruppo.
 
Ora è tempo di levare le tende, il circo MasterMind va a riposo, un riposo attivo, portatore di preziosi consigli per la prossima stagione; interessanti novità già prendono corpo nelle menti dei promotori, bisogna sempre rimettersi in discussione, innovare sempre con lo sguadro attento alle cose che in passato hanno ben funzionato, per riformare al meglio, cogliendo i suggerimenti di tutti, perfino quelli silenti, magari espressi solo in un gesto di costruttiva disapprovazione.